Wanbao, richiesta la cassa straordinaria

Mel. Ieri la firma al ministero del Lavoro, partirà a breve, durerà per un anno e interesserà tutti i 455 dipendenti

MEL. Cassa integrazione straordinaria per 12 mesi all’Acc Wanbao Italia di Mel per ristrutturazione. La firma dell’accordo è stata posta ieri mattina al ministero del Lavoro a Roma da parte dei sindacati di categoria, le rsu e l’azienda. Il provvedimento interesserà tutti i 455 lavoratori dello stabilimento zumellese. La proprietà si è impegnata, infine, ad anticipare la retribuzione per le giornate di cassa.

La richiesta arriva dopo che la situazione produttiva all’inizio del nuovo anno non accenna a riprendersi rispetto al 2014: gli ordinativi non sono ripartiti come sperato e la cassa ordinaria, avviata l’anno scorso, è ormai agli sgoccioli: a questo punto la necessità della proprietà di correre ai ripari, per garantire a tutti i lavoratori un posto e uno stipendio. Nel frattempo, avvierà tutte le strategie, secondo il piano di rilancio presentato nel 2015, per far ripartire l’attività e la produzione dello stabilimento tramite una diversa organizzazione del lavoro e la messa a punto di nuovi prodotti.

A distanza di poco più di un mese dall’entrata in Acc Wanbao di Mel degli ultimi 55 dipendenti (avvenuta ai primi del dicembre scorso), e ad un anno dalla partenza della nuova proprietà, Wanbao, non potendo garantire il lavoro costante a tutti, ha proposto di passare da una cassa ordinaria settimanale a una oraria giornaliera, con l’intento di far lavorare tutti i dipendenti su cinque giorni alla settimana (rispetto ai 2-3 attuali) e per sei ore invece che per otto. Poi, vista la scadenza della cassa ordinaria, è arrivata la decisione di chiedere una ulteriore copertura con nuovi ammortizzatori sociali quali la cassa straodinaria. «Il momento è delicato», commentano le rsu, Giorgio Bottegal (Fiom Cgil) e Mauro Dalla Rosa (Fim Cisl), «ma l’approccio della proprietà è positivo. Anche perché finita la Cigo bisognava garantire lavoro a tutti e quindi serviva ripiegare su altri ammortizzatori sociali. L’aver scelto la Cigs per ristrutturazione significa che l’azienda vuole investire nello stabilimento, ci crede e intende fare di tutto per rilanciarne l’attività».

«L’auspicio», commenta anche Bruno Deola, segretario della Fim Cisl, «è che le ore di cassa straordinaria siano utilizzate il meno possibile, e che gli investimenti, che sono stati promessi, possano portare a un cambio di rotta dello stabilimento. D’altra parte, sono proprio gli investimenti ad essere il caposaldo per la concessione della Cigs».

La prossima settimana saranno convocate le assemblee con i lavoratori in cui saranno spiegati i termini dell’accordo della cassa integrazione straordinaria che potrebbe partire entro febbraio.

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