Welfare territoriale a settembre operativo il fondo provinciale

Il 28 agosto saranno approvati il regolamento e il progetto De Biasi: «È il primo piano unitario per aiutare i bellunesi»
young woman walking hand in hand with four children, Perle du Lac Parc on the shore of Geneva Lake, Geneva, Switzerland
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belluno

Sta per diventare realtà il fondo per il welfare territoriale bellunese contro lo spopolamento. Un progetto nato in collaborazione tra Cgil, Cisl e Provincia e abbracciato dai comuni e dalle associazioni delle categorie produttive. Espletate quasi tutte le formalità burocratiche, il 28 agosto, in consiglio provinciale, saranno deliberati il progetto e il regolamento. Da quel momento il fondo sarà operativo. Esulta la referente provinciale del piano, Francesca De Biasi.

«Il fondo nasce con l’intenzione di occuparsi dei problemi complessi per i quali singoli rappresentanze (pubbliche o private) non possono fare nulla. Per questo, a settembre, faremo la firma dell’accordo con tutti i soggetti partecipanti al fondo», anticipa ancora De Biasi. «Conto entro il mese prossimo di procedere con il primo incontro del tavolo strategico, che è l’organo di indirizzo del fondo, così da valutare, oltre alle prime azioni, anche la richiesta di allargamento del fondo ad altri soggetti».

In questa direzione va anche l’interesse espresso dalla Diocesi di Belluno-Feltre che ha palesato apertamente il proprio desiderio di partecipare al progetto. «C’è poi l’intenzione di chiedere una rappresentanza dei sindaci dei comuni confinanti», conclude la referente provinciale.

A cui fa eco Renato Bressan, segretario dello Spi Cgil a nome anche della Cisl. «Abbiamo già parlato con il senatore Paolo Saviane, che è il presidente del comitato del fondo dei comuni confinanti per avere la possibilità di partecipare ai progetti del fondo stesso, ottenendo, così dei finanziamenti. Inoltre», dichiara, «vorremo far entrare anche un sindaco come rappresentante degli enti locali. Mentre le categorie economiche esprimeranno, a rotazione, un loro delegato all’interno del fondo territoriale e precisamente nel Comitato di gestione».

I sindacati, dal canto loro, come avevano già anticipato, metteranno a disposizione i loro uffici, come il patronato e il Caf, per aiutare i cittadini nella compilazione della documentazione e per informare su questa opportunità.

«Apriremo, per l’occasione», annuncia il sindacalista, «anche degli sportelli dedicati in alcune località. Per quanto riguarda poi le risorse, oltre a quelle che metteranno i comuni, le categorie, la Provincia, abbiamo visto che possiamo presentare dei progetti anche all’interno del fondo Letta. Insomma le opportunità sono tante, l’importante è avere i progetti».

E su questo i sindacati stanno già pensando di incontrare le banche per l’acquisto dell’immobile da destinare alle giovani coppie in difficoltà. «Il fondo anticiperà gli interessi in caso di necessità, e saranno poi gli inquilini a pagare il mutuo. Lo scopo è avere un’agevolazione sul credito». —



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