Wwf: «Quel cantiere è una ferita aperta»

BELLUNO. «Valsabbia può fare ricorso, ci mancherebbe, ma a rimetterci è l’ambiente. E quel cantiere è anche pericoloso per le persone che frequentano quei luoghi». Augusto De Nato, vicepresidente...

BELLUNO. «Valsabbia può fare ricorso, ci mancherebbe, ma a rimetterci è l’ambiente. E quel cantiere è anche pericoloso per le persone che frequentano quei luoghi». Augusto De Nato, vicepresidente regionale del Wwf Italia, si augura che la vicenda legata alla centralina in Valle del Mis non si protragga ancora a lungo.

«In valle del Mis c’è la stessa situazione dal giorno in cui è stato chiuso il cantiere. Va avviato il ripristino dei luoghi, che non possono rimanere in quelle condizioni perché ci sono situazioni di rischio ambientale», spiega. Ma non solo. «È pericoloso ma anche per le persone che possono tranquillamente circolare. Il cantiere non è transennato adeguatamente, c’è una situazione di abbandono che mi preoccupa».

De Nato si augura che prima o poi qualcuno intervenga per riportare la Valle del Mis al suo antico splendore. «Va demolito il corpo centrale dell’impianto, che si trova all’interno dell’area protetta, e l’opera di presa, che invece è esterna al Parco. Il ripristino non deve riguardare solo le opere costruite all’interno del Parco, perché oggi c’è un degrado che ferisce chiunque si trovi a passare per quei luoghi».

Il Parco, dal canto suo, ha deciso di non costituirsi opponendosi al ricorso presentato da Valsabbia in Cassazione. Sentito il parere dell’avvocato Viel, che segue l’ente in questa vicenda, nel consiglio direttivo del 24 giugno è stata presa la decisione di non costituirsi in giudizio. La Regione lo ha fatto, attraverso l’avvocatura regionale. «La nostra costituzione non avrebbe aggiunto nulla, considerando che non ci sono nuovi elementi dal punto di vista processuale», spiega il direttore del Parco, Antonio Andrich.

Il quale mette sul tavolo anche un’ipotesi. Considerando che i tempi per il ripristino rischiano di allungarsi, anche a causa del nuovo ricorso presentato da Valsabbia, potrebbe occuparsene la Regione: «So che ha stanziato una cifra per predisporre il progetto e avviare le procedure di Valutazione di impatto ambientale. Potrebbe farsi carico dell’intervento e poi chiedere la somma a Valsabbia». (a.f.)

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