Zaia a tutto campo tra gli stand della Mig
LONGARONE. Tutti a tifare, cominciando dal sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, e per finire con il governatore Luca Zaia, perché già il 5 dicembre l’Anas possa riaprire la statale 52 Carnica. Zaia, però, s’arrabbia quando il cronista gli ricorda che la stessa Buzzo gli sta recapitando mail mattutine per sollecitare la galleria di Coltrondo, sotto la frana che oggi sarà visitata dalla Commissione Ambiente di palazzo Madama.
La galleria di Coltrondo. «Non capisco queste mail indirizzata al sottoscritto. Si vuole capire o no che la Regione non ha alcuna voce in capitolo su una strada statale? La competenza esclusiva è dell’Anas, quindi ci si rivolga a quest’ente, o al Governo. La Regione è d’accordo perché si faccia».
Il presidente si tranquillizza quando già viene spiegato che l’iniziativa del sindaco di Santo Stefano non è ‘contro’ la Regione ma ‘per’ il traforo. «Piuttosto – aggiunge – si faccia carico alla Commissione senatoriale, in ricognizione nel Comelico, affinché porti questa priorità in parlamento e dal Governo».
Ma la Regione? «Noi abbiamo già fatto richiesta all’Anas di introdurre la galleria come opera prioritaria». Questa, peraltro, è solo una delle priorità dell’ultimo lembo delle terre alte delle Dolomiti, verso il confine con l’Austria. I sindaci presenteranno oggi ai senatori un dossier robusto: di dissesti idrogeologici, da decine di milioni d’investimento. Negli ultimi 10 anni le frane hanno investito corsi d’acqua e strade.
Le strade sono state in qualche modo poste al sicuro, i torrenti no. «Mi auguro che qualcuno ricordi oggi ai rappresentanti del Senato e della Camera che il Veneto ha presentato nel 2010 un progetto da 2,3 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio regionale. Se il Governo volesse finanziarlo, sa benissimo che noi abbiamo già dimostrato di saper investire con velocità. Ma che passi l’idea che una strada che deve fare il Governo, peraltro con le nostre tasse, sia un’opera che deve fare la Regione, a questo non ci sto – torna ad insiste Zaia su Coltrondo -. La galleria deve essere fatta coi soldi del Governo perché è una strada Anas». 55 milioni di euro, il costo. Capiremo oggi se la disponibilità esiste. L’on. De Menech, che sarà a Santo Stefano in rappresentanza del collega Realacci, presidente della Commissione ambiente di Montecitorio, anticipa che se esiste la volontà politica di scegliere questa priorità, il presidente Renzi non mancherà di prenderla in considerazione.
La visita tra gli stand della Mig. Dopo il taglio del nastro della mostra internazionale del gelato di Longarone, Zaia viene accompagnato tra gli stand della Mig. Si sofferma anche dalla “concorrenza” di Trento Latte. Tanto che De Bona lo invita a recarsi da Lattebusche, per fare patta.
«Ho assaggiato i gelati di Trento e, se debbo essere sincero – sorride Zaia, prestandosi al gioco delle parti - preferisco quelli del Veneto. I trentini possono ancora darsi da fare e, attenzione, possono arrivare ai nostri livelli. Al di là delle battute penso sia encomiabile lo sforzo di queste latterie che utilizzano il latte dei nostri allevatori per trasformarlo in gelato e per proporre al consumatore anche un preparato per fare il gelato in casa, un’idea unica».
I rapporti con Trento e Bolzano. Si insiste sui rapporti, in passato tesi, con Trento e Bolzano. Il governatore torna a sorridere e anticipa «fra qualche tempo annuncerò una proposta che vi stupirà». Ma non vuol dire di più. Oggi (per chi legge) potrebbe partecipare a Milano al vertice della macroregione alpina, con i presidenti di Trento e Bolzano. «È la condivisione di una sfida che stiamo già portando avanti da qualche anno. La Lombardia è capofila, ma il tema della macroregione alpina ci vede assolutamente condividere strategie comuni» sottolinea. «L’80% delle Dolomiti sono in Veneto. Con Trentino e Bolzano c’è e ci sarà un dialogo totale, non solo perché ci tocca dialogare, ma perché siamo come fratelli. Io non farò mai una battaglia contro la loro autonomia, ma per l’autonomia dei Lombardi, dei Veneti e di tutti coloro che la chiedono».
Le fiere del Piave. Prima, durante e dopo l’inaugurazione il governatore è tallonato dai sindaci di Santa Lucia di Piave e di San Donà di Piave, oltre che dal presidente di Longarone Fiere, Oscar De Bona. Si materializza, in questo modo, il progetto “Fiere del Piave”. Ma al riguardo Zaia è cauto. Preferisce parlare di un polo fieristico unico a livello regionale. «Ho sempre auspicato che si vada verso l’aggregazione e le economie di scala, visto che fare anche minimamente dei cartelloni unici, per decidere insieme le date, significa avere più potere penetrante rispetto al consumatore, quindi niente sovrapposizioni». Incalzano le primarie del Pd per scegliere l’antagonista di Zaia. I giornalisti provano a stanarlo sulle preferenze. «Figuratevi se parlo di questo alla Mig; 22mila persone lavorano grazie ai nostri gelatieri in Germania, questi sono i veri valori». Ma – fanno pressing i cronisti – chi le piacerebbe di più tra Moretti e Rubinato? «A me piace di più la cioccolata che il fior di latte, questa è l’unica scelta che faccio oggi».
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