Zaia. «Bisogna essere realisti: l’autostrada non si farà»

Il governatore Zaia lo ha ribadito a Innsbruck, spiegando i motivi del no. «L’Austria non la vuole e il governo italiano non ha intenzione di metterci i soldi»

CORTINA. Con l'autostrada fino a Monaco «cambierebbe il mondo: solo 213 chilometri da Belluno alla capitale della Baviera. Ma...»

Ma non si può fare. Lo ribadisce Luca Zaia, che ieri era ad Innsbruck per il Comitato delle Regioni. In cuor suo il governatore veneto continua però a coltivare quest'idea. Ricorda che già da presidente della Provincia di Treviso promosse addirittura una petizione.

«Ma oggi bisogna essere realisti», ammette Zaia, «non ci sono le condizioni per continuare quest'arteria, che rimane sospesa a Pian di Vedoia».

E che non ha la possibilità nemmeno di proseguire sino a Macchietto, alle porte del Cadore, come volevano Galan e Chisso. Altri tempi, anzi altri epoche. «La Venezia Monaco rimane un capitolo non chiuso, ma sospeso, perché», argomenta il presidente, « bisogna prendere atto che i nostri dirimpettai non la vogliono e che il governo italiano non vuol metterci soldi». Avanti, dunque, con l'alternativa ferroviaria. «No, non è un'alternativa», precisa Zaia, «è l'opportunità che oggi ci è data». Cioè che è data al Veneto, perché questa Regione e la Provincia di Bolzano si sono trovate d'accordo nel ricercare una miliardata di euro. «Questo e non altro», insiste Zaia nella puntualizzazione, «è ciò che oggi è possibile fare. Bisogna prenderne atto con razionalità».

Lo studio per arrivare al progetto di fattibilità sta andando avanti. Il governatore conferma che si stanno perfezionando gli approfondimenti sul vecchio tracciato, quello della Valboite, che comporterebbe un investimento tra Calalzo e Cortina di 550 milioni. L'altra ipotesi, quella del passaggio per Auronzo e all'imboccatura della Val Marzon, l'imbuto naturalistico che consente di ammirare le Tre Cime dal basso, richiederebbe un supplemento di spesa di 150 milioni. Per il mese di settembre, ottobre al più tardi, si arriverà all'assegnazione dell'incarico progettuale, una volta definito questo percorso e quello successivo: verso Dobbiaco o verso Brunico. Al momento, dunque, la prosecuzione dell'autostrada Venezia Monaco rimane al palo. L'europarlamentare Remo Sernagiotto deve farsene una ragione. Anche se ha tenuto a far sapere che le risorse si potrebbero recuperare, ovviamente in ambito europeo. Ma è la Convenzione delle Alpi, quindi un trattato fra gli Stati, ad impedire che il ragionamento vada avanti.

« Dobbiamo considerare», è la sollecitazione di Zaia, «che la sensibilità dell'opinione pubblica, su questi temi, è radicalmente cambiata rispetto al recente passato».

Intanto per Cortina Zaia si augura che arrivi la conferma ufficiale dei Mondiali 2021 e che il presidente della Fondazione, Donadon, continui a trovare quell'entusiasmo su cui oggi può contare. «Questa è la sfida dell'intero Veneto, non solo di Cortina». E per i Mondiali resta in campo una seconda sfida: l'elettrificazione della rete ferroviaria fino a Calalzo.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi