Zaia intanto lavora per riportare dentro Trento e Bolzano

CORTINA. Il governatore Luca Zaia è così sicuro che il Cio accoglierà la manifestazione d’interesse di Cortina per le Olimpiadi 2026 che sta già attivando una taske force per il dossier da...
Il presidente del Veneto Luca Zaia nella sede del consiglio regionale Palazzo Ferro Fini a Venezia, 25 ottobre 2017. ANSA/Riccardo Gregolin
Il presidente del Veneto Luca Zaia nella sede del consiglio regionale Palazzo Ferro Fini a Venezia, 25 ottobre 2017. ANSA/Riccardo Gregolin

CORTINA. Il governatore Luca Zaia è così sicuro che il Cio accoglierà la manifestazione d’interesse di Cortina per le Olimpiadi 2026 che sta già attivando una taske force per il dossier da presentare in ottobre. Dossier in cui si tratterà, fra l’altro, del villaggio olimpico diffuso e dei trasporti, con particolare riguardo al collegamento ferroviario Cortina - Calalzo.

Avanti tutta, dunque, con Cortina capofila…

«Appunto, capofila: ma dell’intero sistema. Sono infatti ancora convinto che si possano recuperare alla causa sia Trento e sia Bolzano» .

Li ha già incontrati Ugo Rossi e Arno Kompatscher?

«Ho parlato ripetutamente con loro e ci vedremo la prossima settimana».

I loro dubbi però restano?

«Sono comprensibili. Ma la scommessa, come hanno compreso la Fondazione Dolomiti Unesco e gran parte del mondo ambientalista, è che non getteremo un metro cubo di calcestruzzo».

Villaggio olimpico e centro stampa si debbono pur fare...

«Ma senza costruire nulla in cemento, nulla di fisso. Le case mobili in legno sono già una realtà. E abbiamo il villaggio Eni da poter recuperare. E per quest’occasione troveremo senz’altro dei privati che metteranno a disposizione le loro case».

E gli impianti?

«Ci sono già tutti. Trento e Bolzano garantiscono i loro» .

Ma le distanze?

«In Corea non si facevano anche 50 km di strada per le gare?».

Scatta però il problema dei trasporti...

«Macché problema. Già in tempo per Mondiali del 2021 avremo le auto elettriche».

Ma non tutte le circonvallazioni programmate...

«Il presidente dell’Anas, Armani, mi ha appena assicurato che sono ancora in tempo a farle, se a Roma, in ministero, non creeranno difficoltà. Noi l’ambiente lo vogliamo rispettare».

Il treno non arriverà a Cortina per i Mondiali. E per il 2026?

«Noi ci stiamo lavorando. Certo, lo studio del terzo percorso, richiesto dai sindaci, sta comportando qualche ritardo».

La regia ce l’ha Cortina?

«È previsto dal Cio che sia una città a presentare la candidatura. Il sindaco di Cortina ha accettato la sfida. La Regione lo sta supportando. Con tanto di delibere e di ogni altro sostegno. Ghedina, d’altra parte, sa che ha alle spalle l’intero Veneto, non solo, anche il Trentino Alto Adige e tutti coloro che ritengono Cortina la capitale dello sci mondiale, senza nulla togliere agli altri centri. Non c’è mai stata tanta condivisione intorno ad un progetto così ambizioso. Abbiamo anche l’endorsement di Confindustria e delle Territoriali dell’arco alpino» .

Bisognerà vedere quale sarà l’appoggio del prossimo Governo?

«Noi abbiamo dato tutte le garanzie. Abbiamo già tutto, non occorre costruire nulla di nuovo, quindi saranno Giochi a costo zero. Ritengo che il prossimo governo non potrà non cogliere l’opportunità di potersi giocare la carta di un modello di sostenibilità olimpica mai visto finora» .

C’è però chi obietta che Cortina ha già avuto i giochi...

«70 anni fa, d’accordo. Ma Torino li ebbe nel 2006. Avremo i Mondiali nel 2021, ma proprio per questo non servirà spendere un euro 5 anni dopo» .

Dica la verità, riuscirà a convincere Rossi e Kompatscher?

«Sono colleghi che stimo per la loro sensibilità. Sono sicuro che si metteranno in gioco quando verificheranno, dalle prime pagine del dossier che insieme a loro vorremmo confezionare, che le nostre saranno Olimpiadi di esempio per quelle future: nessuno spreco di territorio, nessun costo finanziario. E un’opportunità straordinaria di rilancio per tutte le Dolomiti».

Francesco Dal Mas

Argomenti:olimpiadi 2026

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