Zaia: «No al fondamentalismo ambientale sui passi chiusi»
La replica
I passi dolomitici chiusi al traffico? «Siamo pronti a sederci a un tavolo di riflessione. Per studiare, approfondire, sperimentare. Senza, però, alcuno spirito che mutui dal fondamentalismo ambientalista soluzioni estemporanee e, magari, imposte anziché condivise dalla comunità».
Luca Zaia, presidente della Regione, apre ad Arno Kompatscher, nello spirito della cooperazione, che da lungo tempo contraddistingue i rapporti tra Venezia, Trento e Bolzano. Zaia conosce la situazione dei valichi di montagna, per la semplice ragione che gli operatori turistici, albergatori e ristoratori, l’hanno tenuto sempre informato, a margine delle sperimentazioni di chiusura delle scorse estati. Il governatore aveva condiviso la preoccupazione di fondo dei colleghi, ma non la decisione di procedere, seppur nel loro territorio, senza condividere. Le ripercussioni del Sella, infatti, si sono riverberate sul Pordoi, che è anche bellunese e su Arabba e la valle. «Abbiamo vinto le Olimpiadi per la nostra proposta di sostenibilità. Ci mancherebbe che non avessimo la sensibilità di intervenire nei temi concreti, quello del traffico e, quindi, dello smog e del rumore ».
Quindi avanti con i controlli, che già ci sono. E poi l’analisi corretta della situazione in modo da sedersi a tavolino e confrontarsi con puntualità. Quando sui passi, dal Pordoi al Falzarego, al Campolongo, ma soprattutto al Sella e al Gardena, hanno sentito la proposta di Kompatscher, albergatori e ristoratori sono andati in fibrillazione: «Il passo Rolle chiude e gli operatori scappano. Al Pordoi», denuncia Osvaldo Finazzer, dell’hotel Savoia, «il ristorante alla funivia ha chiuso, la Casa Alpina è ferma da anni così come il Centro Crepaz, stoppato da un anno e mezzo. Per noi operatori resta poco e le energie vengono a mancare perché gli anni sembra che ora galoppino e siamo fortunati se i nostri figli si appassionano al lavoro».
Dunque? «Mi dispiace ma Kompatscher non può parlare a vanvera e le scelte coraggiose le facciamo noi ogni giorno e i nostri figli d’ora in avanti». Finazzer è il coordinatore del Comitato dei 78 operatori turistici. «Per noi che teniamo aperto tutto l’anno sono vitali i mesi di luglio ed agosto per coprire le spese nei mesi di poco lavoro come a maggio meta giugno metà settembre e ottobre. Se i passi chiudono nel periodo di turismo più importante, calano le saracinesche anche i negozi e gli alberghi».
Non ci sono dubbi per Finazzer: il flusso turistico va governato nelle valli: «Comprendo i motivi che portano Kompatscher ad avanzare la proposta che ha rinnovato in sede Unesco. Ma dobbiamo prima discuterne, dati alla mano, e poi», riconosce l’assessore al turismo, Federico Caner, «immaginare le soluzioni alternative. Solo a quel punto si potrà parlare di regolamento dei flussi».
Per Caner sarebbe importante sottoporre il traffico attuale a controlli, specie delle corse di auto e moto. Ben 24 le telecamere che verranno installate sui passi intorno al Sella. —
FDM
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