Zaia: «Non esistono sanità di serie A e B Noi non chiudiamo»

Il governatore se la prende con le strumentalizzazioni E su Usl unica e Azienda zero: «Nulla cambia per i cittadini»
gian paolo perona- perona- belluno- zaia inaugura la nuova ala di pediatria all'ospedale San Martino
gian paolo perona- perona- belluno- zaia inaugura la nuova ala di pediatria all'ospedale San Martino

BELLUNO. Si è aperto con un minuto di silenzio in ricordo di Valeria Solesin - la giovane veneziana uccisa negli attacchi dell’Isis a Parigi della settimana scorsa - l’intervento di presidente della Regione Luca Zaia all’inaugurazione del nuovo padiglione materno-infantile di Belluno, benedetto dal vescovo Giuseppe Andrich.

Zaia ha ribadito come «l’investimento di oggi sia la prova di come non esiste una sanità di serie A e una di serie B, che non c’è in atto alcuna battaglia alle piccole realtà, ma oggi la sanità necessita di punti di riferimento provinciali per le cure». Il governatore ha poi sottolineato: «Se non vengono qui i pediatri, non è colpa della politica, ma del fatto che non si trovano i professionisti e questo succede anche in pianura. Se qualcuno si illude che il bene in sanità sia avere tanti posti letto, si sbaglia. La nuova sfida è ospedalizzare il meno possibile, garantendo servizi di qualità».

Poi, nel suo discorso a braccio, il presidente veneto ha parlato delle riforme in ambito sanitario, a cominciare dall’Azienda zero e dall’Usl provinciale unica. «L’Usl unica», ha dichiarato Zaia, «non è una novità, era stata portata in campagna elettorale da tutti, si parlava di ridurre a sette le aziende venete. Io l’avevo promesso e ora sto mantenendo ciò che andavo dicendo, presentando un progetto di legge. Capisco che i cittadini siano preoccupati per la possibile perdita di alcuni servizi. Ma non è così».

Sull’Azienda zero Zaia precisa: «È solo un cambiamento amministrativo, non interesserà le cure. È soltanto la condivisione di quello che si può fare a livello amministrativo: cosa ce ne facciamo di venti uffici tecnici se poi gli appalti, quelli grossi, si fanno ogni 10-15 anni? Cerchiamo di fare le cose che si possono fare insieme in modo positivo, senza cancellare il direttore sociale e il ruolo dei sindaci. È una novità che andrà ad alleggerire la sovrastruttura amministrativa dell’intero sistema sanitario, ottenendo un risparmio annuo valutato attorno ai 90 milioni di euro. Tutto questo», ha tenuto a precisare Zaia, «non modificherà minimamente la quantità e la qualità dei servizi offerti alla gente, ma ci permetterà di realizzare delle economie di scala preziose, in un momento nel quale bisogna fronteggiare i tagli indiscriminati che il Governo sta calando anche in regioni virtuose come il Veneto. Noi non abbiamo aumentato le tasse e quindi cerchiamo di fare come il buon padre di famiglia: riduciamo le spese».

Zaia conclude il suo intervento parlando dei tempi della riforma: «Il Consiglio regionale sta lavorando alacremente su più fronti. Se i tempi di approvazione lo consentiranno, siamo pronti a partire da gennaio».

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