Zaia proclamato presidente del Veneto, la Lega si prepara a governare

Il neoeletto governatore prende possesso del suo ufficio veneziano. E parte il repulisti di uomini e scartoffie, in attesa dell'insediamento del consiglio e della giunta
PADOVA.
La Corte d’Appello di Venezia ha proclamato Luca Zaia nuovo presidente del Veneto. Per i consiglieri bisognerà aspettare ancora il conteggio dei resti della quota proporzionale. Si andrà forse alla settimana prossima. Ma poco importa: Zaia è già nella pienezza dei poteri, può prendere possesso immediatamente di Palazzo Balbi e cominciare a governare anche senza la giunta
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 Ma è difficile che lo aspettino con le forbici per il taglio del nastro. Le uniche forbici che hanno adoperato fino adesso sono quelle automatiche del trita-documenti: è da giovedì che le macchinette lavorano a pieno ritmo. Come nei film. Il personale degli assessorati ha ricevuto l’ordine di far sparire tutto quello che non è protocollato. E dire che Luca Zaia aspettava di entrare a palazzo Balbi per esaminare i dossier che non conosce. Povero illuso. Da tre giorni gli addetti alle pulizie portano via alla mattina quintali di carta, stivati in decine e decine di sacchi supplementari. Che abitudini, si diranno: al Balbi fanno le pulizie di Pasqua la settimana dopo. Bah.

 Oltre che per gli assessori, oggi è l’ultimo giorno di lavoro anche per i dipendenti da loro assunti a tempo determinato ex articolo 19 della legge 1/1997. Il cosiddetto personale fiduciario, pari al cinquanta per cento del totale, spesso impiegato indebitamente e senza tanti complimenti a lavorare in campagna elettorale per l’assessore che si ricandida. Altra bella anomalia ignota ai contribuenti che pagano il conto e anche a chi dovrebbe fare i controlli. Ma nessuno protesta, fatta eccezione per i dipendenti interni che restano in ufficio a sgobbare anche per i colleghi. Naturalmente di tutto questo non è il caso di cercare dossier.

 Luca Zaia ha animato il primo incontro con la truppa del Carroccio. Tutti convocati da Giampaolo Gobbo nella sede di Camin, ma a porte chiuse. Fuori anche le macchine fotografiche, tanto che per la foto ricordo bisogna aspettarli in strada. Ecco allora a voi l’esercito di Luca Zaia, schierato sotto il sole del pomeriggio davanti al condominio. Dovrebbero essere 20, ne mancano 4 («assenti giustificati» si affretta a dire Gobbo). Una squadra di calcio con i titolari, le riserve e le riserve delle riserve. Neanche Giancarlo Galan ha mai avuto uno squadrone del genere: nel 1995 Forza Italia arrivò a palazzo ferro Fini con 16 consiglieri. Bisogna tornare ai tempi della Dc per trovare cifre equivalenti. Ma erano tempi in cui lo scudocrociato andava sopra la maggioranza assoluta. Che perde solo nel 1985, quando scende a 29 consiglieri. E sembrò un fatto epocale.

 La nuova giunta dovrebbe essere indicata dal presidente entro 10 giorni dalla sua proclamazione. Termine mai rispettato in passato da Giancarlo Galan. Luca Zaia ha promesso che cambierà l’andazzo, ma anche lui sta aspettando le comunicazioni che gli verranno dai partiti e intanto fa melina: «Sulla nuova squadra stanno lavorando le segreterie di Lega e Pdl. E’ un lavoro sereno così come lo è il rapporto tra i due movimenti».

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