Zaia propone l'autostrada A27 tutta senza pedaggio, i sindaci d'accordo

Ma ogni anno la società Autostrade incamera 200milioni che qualcuno dovrebbe sostituire. I Comuni? «Non se ne parla»

BELLUNO. I 70 chilometri di autostrada A27 liberalizzati da Mogliano a Cadola, come i 40 da Cordignano a Portogruaro. È il tema che il presidente della Regione porrà al tavolo della ridiscussione della concessione tra Governo e Autostrade per l’Italia. Zaia ne ha già parlato al vicepresidente del consiglio, Matteo Salvini. «L’A27 tra Mogliano e Treviso Nord è utilizzata come una circonvallazione, ma – spiega il governatore – è quanto accade per tanti automobilisti da Conegliano e da Vittorio Veneto. Fatta salva la priorità assoluta di investimenti nella sicurezza, si affronti questo tema nella trattativa sulle concessioni».

Nel passato analoghe richieste sono state poste ad Autostrade dai sindaci di Treviso, da quelli di Conegliano e dell’hinterland, dallo stesso sindaco di Vittorio Veneto. Autostrade ha sempre risposto di no, a meno che il pedaggio non sia a carico degli enti locali o della Regione. «Capisco che da Autostrade non sia da attendersi la magnanimità, ma i Comuni non hanno certo la disponibilità economica per i pedaggi. Eppure – sospira il presidente – ci deve essere una soluzione…».

«In Germania non si paga – ricorda Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno –, qui potremmo al limite concedere la vignetta come in Slovenia». Quindi il pedaggio in tutto o in parte a carico della concessione? Di certo – risponde il sindaco di Treviso, Mario Conte – noi non abbiamo la capacità finanziaria di farci carico del problema; i pochi soldi che abbiamo li investiremo nella Strada Ovest. Fabio Chies, sindaco di Conegliano, entusiasta della possibile liberalizzazione, è dell’idea di Zaia. Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia di Piave, rilancia la prospettiva di un casello a Santa Maria di Piave.

«La liberalizzazione si può fare, da subito, senza bisogno di alcun nuovo accordo istituzionale – intervengono Michele Boato, e Carlo Giacomoni dell’Ecoistituto Veneto, Toio De Savorgnani e Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness –. Manteniamo le attuali barriere di Mogliano (a sud), di Cadola (a nord) e di Sacile (verso la A28 del Friuli), eliminando i pedaggi a tutti i caselli. Si paga solo per entrare o uscire a sud, a est e a nord; non si paga nulla per tutte le percorrenze interne a queste barriere».

Ma quanto costerebbe liberalizzare l’intero tratto? Duecento milioni di mancati introiti ogni anno. E, si sa, la “torta” dell’A27 fa sempre più gola perché il traffico aumenta di anno in anno. I dati ufficiali sono quelli di Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori). —

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