Zaia scrive a Delrio «Lo stop ci danneggia»
Amarezza per il benestare concesso dal ministero
BELLUNO. È dell’aprile scorso il benestare del Ministero delle infrastrutture e quindi del ministro Delrio alle Province di Trento e Bolzano per la chiusura del passo Sella.
Ora con una lettera inviata al ministro Graziano Delrio il 4 luglio scorso, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ribadisce la sua contrarietà, “per diverse e composite ragioni”, alla sperimentazione dei green days, cioè alla chiusura alle auto e alle moto una volta alla settimana del passo Sella, dal mattino al pomeriggio. Una chiusura che Zaia ritiene negativa per i riflessi che ha sulle attività economiche dei passi bellunesi e dei complessivi territori vicini.
Vantando un “ottimo rapporto con Delrio”, rapporto sul quale si fonda anche il progetto del treno delle Dolomiti, Zaia scrive all’esponente del Governo per sollecitargli un ripensamento sul Sella, tenendo conto delle conseguenze che ha comportato sul traffico sul Pordoi, ad Arabba e a passo Campolongo.
«Sul piano del metodo – scrive il governatore al ministro – ritengo sia sempre doveroso attenersi a corrette ed equilibrate relazioni istituzionali fra enti territoriali, specialmente se interessati a problemi comuni, rifuggendo di conseguenza dall’assunzione di decisioni unilaterali. L’iniziativa della chiusura del Sella, pur riguardando un sito la cui competenza territoriale investe le Province di Trento e Bolzano, è suscettibile di ampie ripercussioni sui territori circostanti e, nella fattispecie, su quelli della confinante provincia di Belluno».
Secondo Zaia «le iniziative di tal genere debbano necessariamente coinvolgere in termini di programmazione e di valutazione degli impatti anche i territori confinanti, e nello specifico Regione Veneto e Provincia di Belluno».
Quello che dispiace al governatore veneto è che le giornate all’insegna della mobilità lenta (auto e bus elettrici, biciclette, funivie, o salite a piedi) «sia stata programmata e autorizzata senza valutare la posizione assunta dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Belluno, che pur condividono assieme alle Province autonome confinanti e al Governo nazionale, importanti tavoli istituzionali per lo sviluppo sostenibile dei loro territori». Sul piano del merito, il governatore del Veneto evidenzia “con forza” a Delrio «gli impatti negativi che iniziative preclusive del diritto alla mobilità come questa, non programmate strategicamente su basi più ampie e condivise, possono avere sull’economia turistica delle aree montane, nella fattispecie della nostra Regione», dato che «l’indotto generato da questo settore, specialmente nel periodo estivo interessato dall’iniziativa, costituisce un elemento vitale per la sopravvivenza di interi comprensori montani, che proprio sul turismo fondano il loro sostentamento, combattendo così lo spopolamento ormai in atto da decenni».
Il primo mercoledì di chiusura di passo Sella ha registrato tra il 70 e l’80 per cento di minori arrivi nei ristoranti e nei rifugi del Pordoi, del Campolongo e della stessa Arabba.
Zaia garantisce la massima disponibilità e collaborazione della Regione Venet e invita Delrio «a riconsiderare l’intera questione e a valutare e promuovere opportune iniziative alternative», «in un quadro di sostenibilità che non penalizzi le popolazioni locali».
(fdm)
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