Zaia: "Specificità per i bellunesie la montagna entro la fine dell'anno"
I bellunesi riceveranno il riconoscimento della loro specificità entro la fine dell’anno, nello Statuto regionale. Parola di Luca Zaia. Il governatore ha partecipato al raduno dei “Trevisani nel mondo”, tradizionale ritrovo di fine luglio in Cansiglio
PIAN CANSIGLIO.
I bellunesi riceveranno il riconoscimento della loro specificità entro la fine dell’anno, nello Statuto regionale. Parola di Luca Zaia, presidente del Veneto. Il governatore era atteso in cima al monte Rite, per la prima festa delle Dolomiti Unesco, con Reinhold Messner. Non ha potuto raccogliere l’invito del grande alpinista, fondatore del “Museo fra le nuvole”, perché, come ormai da tradizione, l’ultima domenica di luglio partecipa al raduno dei “Trevisani nel mondo” in Cansiglio.
Ed è all’ombra dell’antico “Bosco da remi” dei dogi veneziani, che Zaia garantisce alla montagna «quello che le spetta».
I consiglieri regionali sono precettati fino al 13 agosto.
Presidente, riuscirà a mantenere la promessa elettorale del varo dello Statuto entro il prossimo dicembre?
«Io ho il massimo rispetto dell’attività del Consiglio regionale. Ho la massima fiducia nell’attività del presidente dell’assemblea, Ruffato, in quella del presidente della Commissione statuto, Tesserin, e sono convinto che per fine anno chiuderemo anche questa partita».
Ma il nuovo Statuto conterrà, come atteso da anni, un preciso riconoscimento della specificità della provincia di Belluno, se non proprio della sua specialità e, quindi, della sua autonomia?
«Assolutamente sì. Ribadisco: Belluno è all’interno dello Statuto regionale, per cui quando si chiuderà questa partita, si concluderà anche quella per Belluno».
Specificatamente per Belluno o per tutta la montagna veneta?
«Si deciderà in Commissione, le aspettative di Belluno non saranno deluse».
A proposito di autonomia e specialità, sabato sera, a CortinaIncontra, il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, è andato giù duro con Bolzano e con Trento. Ha ribadito quanto aveva dichiarato l’anno scorso: queste prerogative non hanno più senso.
«E’ fondamentale ricordare che la proposta federalista introduce il principio dei costi standard, per cui è vero che tutte le comunità devono avere pari opportunità».
Le aree di confine della provincia di Belluno non hanno di sicuro pari opportunità. Quindi lei condivide quanto affermato dall’esponente di Governo.
«Un attimo. Quando affermo l’esigenza delle pari opportunità, io non dichiaro guerra a nessuno. Noi non siamo contro l’autonomia degli altri, ma siamo a favore della necessità di avere più autonomia noi. La nostra battaglia non è contro i privilegi di qualcuno, ma è per averne di più noi. Il Veneto si merita autonomia e federalismo».
Ma lei è convinto che, nonostante la manovra, il federalismo possa davvero realizzarsi?
«Penso proprio di sì. Anzi, voglio esserne certo. Siamo al secondo decreto sul federalismo approvato, il terzo verrà definito entro fine estate, quindi ci siamo alla grande».
Messner vuole fare del monte Rite l’Osservatorio delle Dolomiti Unesco. E vuole sentirla proprio su questa prospettiva. Oggi (ieri per chi legge, ndr) l’ aspettava sul Rite, insieme a Matteo Toscani
.
«Messner sa che sono idealmente con lui. Purtroppo oggi non potevo essere sul Rite perché non ho il dono dell’ubiquità. Dalle mie parti si dice che, piuttosto che perdere una tradizione, è meglio che si bruci un paese, il raduno dei Trevisani nel mondo è per me è una tradizione. Ci vengo perché migliaia di veneti nel mondo, quindi anche di bellunesi, devono essere ringraziati dal governatore regionale perché hanno dato il benessere a queste terre. Anche a quelle alte, di montagna. E noi qui ci siamo con la massima attenzione, prova ne sia che nel nuovo Statuto regionale, lo ripeto, la provincia di Belluno farà di sicuro la parte del leone. A Venezia non dimentichiamo affatto che l 80% delle Dolomiti, patrimonio dell’umanità, sono in Veneto, specificatamente nel Bellunese».
Lei non nasconde di essere preoccupato per le ricadute della manovra finanziaria, ma sostiene che i tagli dovevano comunque esserci. Non è in contraddizione?
«No. Sono giustamente preoccupato come tutti i governatori, però voglio anche vedere la parte positiva di questo fatto, la manovra appunto, ovvero che ci darà modo di introdurre un cambio di marcia per gli enti ai vari livelli e ci darà modo magari di eliminare qualche questuante di troppo e qualche spreco che abbiamo all’interno di queste strutture».
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