Zaia: «Sul Codivilla promesse mantenute e ospedale più forte»

Per quanto riguarda la gestione, il governatore dice solo che l’Oras di Motta di Livenza ha tutte le carte in regola
Stefano Da Rin Puppel-Gian Paolo Perona-Cortina d'Ampezzo-Istituto Codivilla Putti-Il Codivilla
Stefano Da Rin Puppel-Gian Paolo Perona-Cortina d'Ampezzo-Istituto Codivilla Putti-Il Codivilla

CORTINA. Sarà l’Usl a gestire il Codivilla Putti dal 30 aprile, per la fase transitoria, oppure l’Oras di Motta di Livenza?

«È una decisione delicata, che prenderemo nelle prossime settimane» risponde Luca Zaia, presidente della Regione. «I 150 lavoratori dell’ospedale di Cortina sappiano, comunque, che non li lasceremo soli».

L’Oras gode della sua fiducia e di quella di tanti componenti della Commissione Sanità, sia di maggioranza che di opposizione. Quindi pare evidente l'orientamento.

«L’Oras ha tutte le carte in regola per assumersi un incarico così complesso e delicato. La Regione, a Cortina, vuole consolidare un vero e proprio ospedale. Ma oggi non posso anticipare che sarà questa la scelta. Potrebbe essere anche l’Usl, che ha già 35 collaboratori dislocati al Codivilla Putti».

La preoccupazione a Belluno è che i 7-8 milioni che servirebbero per la gestione del Codivilla aggravino il bilancio dell’Usl.

«Ma perché i bellunesi, da buoni montanari, non compiono un passo alla volta».

Codivilla, un progetto per l’ampliamento
Stefano Da Rin Puppel-Gian Paolo Perona-Cortina d'Ampezzo-Istituto Codivilla Putti-Gli ambulatori di Ortopedia del Codivilla

Vogliono evitare le sorprese.

«Sorprese? I bellunesi imparino, invece, a far squadra. Io avevo detto che il Codivilla Putti concludeva soltanto la sperimentazione, il 29 aprile, ma sarebbe rimasto aperto. Anzi, l’avremmo consolidato come ospedale, con 80 posti letto, di cui 20 per la medicina. E così è accaduto».

Quindi, in sostanza, ci saranno i soldi sia per dare continuità alla struttura di Cortina sia per rimettere in equilibrio finanziariamente l’azienda bellunese?

«Ma perché insiste nel mettere in dubbio la mia parola? Se abbiamo detto che il Codivilla Putti non chiuderà, anzi sarà rilanciato, così accadrà».

C’è chi azzarda che l’intesa trovata in Commissione sanità del Consiglio regionale sul Codivilla sia una sconfitta del presidente Zaia, per la bocciatura della delibera sulla sperimentazione ed il futuro dell’ospedale ampezzano.

«Ma come? La Commissione ha approvato quella delibera».

Con una serie di prescrizioni che modificano il testo della giunta.

«Secondo lei, le prescrizioni sarebbero state accettate, anche dalla maggioranza, a prescindere?».

Sono state concordate con lei e, quindi, saranno accettate dall’esecutivo che presiede?

«Faccia lei. Non è forse vero che proprio nella mia prima intervista al Corriere delle Alpi - e così pure nella seconda - ho detto che la continuità del Codivilla Putti non era in discussione? E che i lavoratori potevano stare certi che nessuno di loro sarebbe stato lasciato a casa? Così prevedono le prescrizioni. E dunque...».

Lei ha parlato recentemente di 'rinascimento' di Cortina e delle Dolomiti, grazie al nuovo Codivilla, ma anche al collegamento ferroviario e allo scalo aereo. Conferma quanto ha anticipato Fabrizio Carbonera, project manager di Cortinairport, che la pista sarà attiva alla conclusione del prossimo anno?

«Mi accontenterei anche dei primi mesi del 2019».

Basterà un anno per ristrutturarla?

«Non sono un tecnico. So che è da allungare, quindi non mi pare chissà quale lavoro».

Le Regole di Cortina non hanno ancora concesso i terreni. Potrebbero dire di no.

«Penso che anche le Regole abbiano a cuore il rilancio della loro città. E ricordo ancora una volta che i lavori si faranno con tutte le precauzioni del caso».

Lei, dunque, ritiene irrinunciabile lo scalo di Cortina.

«Chi ha dubbi li chiarisca ad Asiago. Sull’altopiano c’era un vecchio aeroporto sostanzialmente in disfacimento. Una cordata di imprenditori l’ha trasformato in un gioiello, da 20 mila passeggeri l’anno. È ormai prossimo il futuro in cui da Cortina si volerà ad Asiago, a Venezia, a Verona, a Salisburgo, a Rovigno. Se ne facciano una ragione anche gli ambientalisti, perché l'impianto verrà realizzato nel rispetto più puntuale dei vincoli».

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