Zannettelli, il futuro affidato allo Iuav

L’università veneziana redigerà un programma di valorizzazione tenendo conto dell’aspetto socio culturale
Di Raffaele Scottini

FELTRE. Non si può sbagliare sulla rinascita della caserma Zannettelli. Su un bene di questa entità e strategico per la sua posizione, destinato a cambiare il volto della città, bisogna fare un percorso di approfondimento che coinvolga non solo Feltre, ma tutto il Feltrino, e sarà l'università veneziana Iuav ad occuparsi del programma di valorizzazione che preveda la destinazione della parte storica (quella a sud), mentre per la porzione nord, l'intenzione è di trasformarla nel centro intercomunale di protezione civile. È un momento di svolta. Trovato l'accordo con lo Iuav, nei prossimi giorni la giunta comunale approverà la convenzione, che l'università formalizzerà entro fine mese per poi avviare il lavoro partecipativo sul campo a maggio-giugno.

«È un percorso molto aperto e il ragionamento su un'area così grande, centrale e strategica anche per il comprensorio, deve essere fatto per capire quali funzioni possono essere dislocate all'interno sulla base di una lettura più ampia della città e non il contrario», dice il sindaco Paolo Perenzin. «Bisogna che uno spazio così vasto si interconnetta con il tessuto urbano e se partissimo con l'idea di metterci dentro qualcosa per poi vedere se è compatibile con la collocazione e la fruizione, rischiamo di sbagliare. Alcuni punti partenza comunque ci sono», spiega il primo cittadino. «Con la prospettiva di dover sottoporre il programma di valorizzazione al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo entro i primi mesi del 2017 (questa la scadenza), una delle indicazioni da tenere in considerazione riguarda l'aspetto sociale-culturale».

Una delle indicazioni che l'amministrazione ha dato a Iuav è di lavorare per stralci funzionali, in considerazione dei costi e di dove si reperiranno i fondi. Ma a monte, tutto deve essere pensato in ottica di sostenibilità di gestione. Il percorso di studio sarà di otto-nove mesi, in cui la prima parte sarà di confronto con la città (tra gli interlocutori che non potranno mancare e verranno tenuti in considerazione dall'inizio ci sono gli alpini), andando anche a vedere esempi già realizzati in Italia: «I ricercatori universitari ci dicevano che ci sono casi di rigenerazione urbana di questo genere che sono andati a fine, rivitalizzando quartieri e città, ma ce ne sono altri che hanno prosciugato una quantità ingente di risorse per spazi mai veramente partiti», sottolinea il sindaco Perenzin. «Ragionare su questo sarà molto intrigante e affascinante».

Verrà fatta una mappatura degli spazi urbani a 360 gradi, non solo quindi nel perimetro della caserma, ma anche sugli edifici vuoti e gli spazi aperti come parchi e aree dismesse di tutta Feltre. Lo Iuav farà quindi un'analisi complessiva della città, in quello che diventerà a tutti gli effetti un esperimento di urbanistica partecipata. Non è un lavoro solo di squadretta e righello, ma i ricercatori hanno manifestato l'interesse di stare il più possibile a Feltre per fare sondaggi e capire come si muove la città.

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