Zanolla: «Accuse pesanti e strumentali senza fondamento»

Zanolla respinge al mittente la richiesta di dimissioni e minaccia azioni legali a tutela dell'immagine della società che rappresenta

BELLUNO. Respinge al mittente la richiesta di dimissioni e minaccia azioni legali a tutela dell'immagine della società che rappresenta, Bim Infrastrutture. Sabato mattina Acqua bene comune ha lanciato la nuova fase della campagna “Adesso basta centrali” manifestando davanti alla sede di Infra. Gli attivisti, con i dati di una verifica dell'Arpav in mano, contestavano il fatto che Bim Infrastrutture sia socia al 25% di una società proprietaria di una centralina sul torrente Montina, sul quale il deflusso minimo vitale non è rispettato. Da qui la richiesta di dimissioni rivolte a Zanolla.

«Questo modo di esprimersi è improprio», spiega Zanolla. «L'acqua non viene rubata: viene usata per produrre energia e restituita in alveo. Bim Infrastrutture è socio al 25% della Valmontina srl, per un'operazione fatta dal Consorzio Bim qualche anno fa. Ma la gestione dell'impianto è in mano al socio di maggioranza». L'Idroelettrica Alpina, guidata dall'amministratore Pietro Zannoni. I rilievi fatti dall'Arpav non sono ancora stati comunicati alla società: «Mi piacerebbe sapere quando sono stati fatti, perché abbiamo i grafici delle portate e potremmo verificare cosa sia successo», spiega Zannoni. «Abbiamo un piano di gestione per garantire il deflusso minimo vitale, che per noi è sacrosanto». Lo è anche per Infrastrutture, aggiunge Zanolla, ricordando che otto delle trentatré centraline gestite dalla società per conto dei Comuni bellunesi oggi sono ferme perché la portata dei corsi d'acqua è troppo scarsa. «Non appena avremo notizie dall'Arpav vedremo come mai si è verificata questa situazione», conclude Zannoni. Fra le ipotesi c'è quella di un movimento di materiale ghiaioso che i tecnici andranno a verificare. «A me questo sembra un attacco politico», aggiunge Zannoni. «Non è che quell'acqua la imbottigliamo e ce la beviamo...».

Anche Zanolla pensa che la protesta di sabato sia strumentale: «Infrastrutture è una società che dal 1° gennaio 2014 si occupa anche di idroelettrico. Gestiamo gli impianti per conto dei Comuni (prima lo faceva Bim Gsp, ndr) e il 75-80% degli introiti vengono girati agli enti locali proprietari degli impianti. Il rimanente 20-25% sono costi di gestione. I nostri tecnici settimanalmente verificano l'andamento delle centrali». Con il telecontrollo bastano pochi clic di fronte a un computer per verificare quanto sta producendo una centralina. Zanolla conclude affrontando il tema del metodo usato dagli attivisti: «Invocano democrazia e confronto e poi fanno attacchi come questo. Ci vuole rispetto per il lavoro di tutti e certe questioni vanno affrontate sui tavoli istituzionali. Ci riserviamo di verificare se ci sono gli estremi per procedere, a tutela dell'immagine della società, contro la quale sono state lanciate accuse pesanti». (a.f.)

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