Zanzare tigre e coreana, progetto per controllarle
BELLUNO. La sua prima comparsa in Italia è stata a Sospirolo nel 2011 a inizio primavera, per poi arrivare a Belluno già a giugno. Un primato di cui il Bellunese avrebbe fatto a meno: si tratta della presenza della zanzara coreana, un insetto dalle origini orientali, di cui si conosce ben poco; insieme alla sua parente stretta, la zanzara tigre, sta occupando tutta la provincia (oltre alla penisola).
Trento, per comprendere le abitudini e il numero di questi insetti, ha avviato un progetto denominato “Lexem” che coinvolge l’Usl 1 di Belluno, l’Istituto zooprofilattico delle tre Venezie (Iszve) e il Comune di Belluno.
L’iniziativa, che ha una durata triennale, «ha lo scopo di monitorare l’espansione delle zanzare Aedes (tigre e coreana) in provincia, studiare la loro attività in relazione ai cambiamenti ambientali, produrre modelli di previsione sulla loro diffusione e studiare metodi di controllo limitando l’uso di prodotti chimici», precisa Marco Dal Pont, del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) dell’Usl che ieri sera ha incontrato i residenti delle frazioni di Visome e Mier insieme al collega dell’Iszve, Fabrizio Montarsi.
«Zanzara tigre e coreana», prosegue Dal Pont, «sono insetti che agiscono di giorno, sono aggressive, a differenza delle zanzare comuni (Culex) che pungono di notte. Il genere Aedes si muove a macchia di leopardo e, non essendo delle grandi volatrici, non arriva al secondo piano di un condominio. La coreana è un po’ più grande della tigre e un po’ più lenta nel volo. Della coreana ad oggi non ci sono ricerche utili per comprendere il suo modo di agire».
Contro questa specie di insetto, l’Usl 1 e il Servizio igiene in particolare hanno da anni messo in atto un programma di profilassi che consiste nella disinfestazione dei luoghi pubblici e nell’invito alla popolazione a svuotare i sottovasi delle piante e ad evitare accumuli d’acqua all’esterno. Ma ora, con il progetto Lexem, la lotta si fa più sistematica, oltre che scientifica. «Abbiamo individuato», dicono Dal Pont e il collega Montarsi, «due frazioni bellunesi, Visome e Mier, simili come popolazione ma distanti tra loro, in cui andremo ad attivare una campagna contro le larve di Aedes. Ma, mentre a Mier agiremo soltanto a livello pubblico sulle strade e nei giardini pubblici, a Visome ai residenti dell’area vicino al torrente Turriga chiederemo di attivare anche una disinfestazione a livello privato. Passeremo casa per casa e spiegheremo cosa dovranno fare e dove dovranno utilizzare i larvicidi biologici. Poi a fine estate, con un questionario, chiederemo loro come è andata e alla fine compareremo i risultati ottenuti in merito al controllo dell’espansione degli insetti nei due quartieri e vedremo dove si saranno raggiunti i maggiori effetti».
Alla fine dei tre anni, quindi, si potrà sapere di più sulle zanzare tigre e coreana, ma anche si potranno produrre modelli di previsione sulla loro diffusione.
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