Zanzare tigre fino ai mille metri La japonicus colonizza la città

Le fastidiose punture iniziano a farsi sentire: scattano i piani di monitoraggio Lo studio porterà a mappare la distribuzione degli insetti in tutta la provincia
Paola Dall’anese

/ belluno

Uno studio per aggiornare la mappa della distribuzione in provincia delle zanzare appartenenti alla specie “invasiva” delle Aedes, di cui fanno parte la zanzara tigre, la Koreicus e la Japonicus. In un periodo, come quello estivo in cui iniziano a farsi sentire le fastidiose punture di questi insetti, è partita la ricerca da parte di alcuni laureandi delle professioni sanitarie sotto la guida di Marco Dal Pont, responsabile delle professioni sanitarie della Prevenzione dell’Ulss Dolomiti e della sede universitaria di Feltre.

il retroscena

Nel Bellunese da anni è attestata la presenza della zanzara tigre o Aedes albopictus, la prima di questa specie a comparire in provincia. Successivamente sono state trovate nel 2011 la Koreicus ed infine dal 2018 la Japonicus. Quest’ultima è arrivata dall’Austria e, tramite il Friuli, è entrata nel 2018 nel territorio bellunese. Le Aedes, a differenza della più comune Culex, sono zanzare che si muovono prevalentemente nelle ore diurne e pomeridiane, aggredendo gli arti inferiori delle loro vittime.

«Non è la prima volta che facciamo una mappatura delle Aedes», dice Dal Pont, che sottolinea come questi studi siano possibili grazie alla collaborazione con l’Istituto zooprofilattico delle Venezie e con l’Università di Padova, «nel corso degli anni le ricerche sul campo ci hanno portato a redigerne diverse. Ma ora, a distanza di 10 anni dall’arrivo della prima Aedes, vogliamo aggiornare la cartina della loro distribuzione e capire il limite altitudinale di presenza e se esiste tra loro una competizione per le risorse». Ad oggi si sa che la Aedes Japonicus all’inizio si è subito insediata nel Comelico e intorno a Lorenzago, ma dagli ultimi studi è stata trovata anche nel capoluogo, mentre la zanzara tigre è salita da Belluno a fino a una quota di 1000 metri.

le tecniche di monitoraggio

Nei comuni di Alleghe, Auronzo, Belluno, Cencenighe, Domegge, Feltre, Val di Zoldo sarà condotto un monitoraggio tramite ovitrappole per definire la distribuzione temporale delle Aedes, cioè capire in che periodo dell’anno sono presenti. «In questo modo si capirà se l’andamento stagionale delle diverse specie sia sovrapponibile o se incida la ricerca delle risorse», spiega Dal Pont. Saranno utilizzate cinque ovitrappole per ogni sito di campionamento: «In ogni sito saranno registrati i parametri di temperatura, piovosità e umidità. Ogni 15 giorni saranno ritirate le ovitrappole che saranno in parte mandate allo Zooprofilattico, in parte le faremo schiudere qui da noi per vedere di che tipo di Aedes si tratta», prosegue Dal Pont.

Belluno e feltre

Da diversi anni la Prevenzione sta portando avanti, inoltre, uno studio di comparazione tra queste due aree che sono le più urbanizzate e antropizzate. «Per cui, divideremo i centri di Belluno e Feltre in quattro quadranti e per ciascun quadrante posizioneremo cinque ovitrappole. Così capiremo meglio qui il periodo di presenza dei vari tipi di zanzare».

Lo studio terminerà ad ottobre e dopo i dati saranno rielaborati per poi essere pubblicati. —

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