Zecche e zanzare in città l’Usl chiede un’indagine

FELTRE. Le lunghe estati calde che si prolungano, come l’anno scorso, fino ad autunno inoltrato, impongono la prevenzione sia pubblica che domestica rispetto a zecche e soprattutto zanzare. E se è vero che ormai si sa tutto o quasi sulle zecche, grazie anche alla formazione-informazione del dipartimento di prevenzione dell’Usl che ha individuato sette siti sul territorio di competenza dove si è riscontrata la presenza di quelle potenzialmente infette, sono le zanzare ad essere ancora sottovalutate. La presenza della zanzara tigre del tipo aedes albopticus, responsabile della febbre da Chikungunya (il primo focolaio in Europa si era verificato in Emilia Romagna), e quella del tipo aedes koreikus esistente solo nella nostra provincia, sono ormai accertate. Così l’Usl di Feltre ha affidato a Entostudio di Brugine, provincia di Padova, che collabora con l’istituto zooprofilattico di Legnaro, un incarico di collaborazione che prevede quattro accessi all’anno per un biennio, dal primo luglio di quest’anno al trenta giugno del prossimo, per un’attività di monitoraggio e controllo degli infestanti ambientali in zone urbane. Il tutto è finanziato dalla Regione.
Ma nonostante l’incarico professionale che orienta i Comuni nell’attività di disinfestazione di siti a rischio, tutto il resto è affidato al buon senso dei conduttori di case, parchi e giardini. Questo vale naturalmente per le zanzare. L’obiettivo, dal punto di vista dei privati cittadini, è solo quello di rallentare l’estensione dei focolai non essendo realisticamente perseguibile l’eradicazione dell’infestazione. In una parola, le zanzare comprese quelle più moleste per la salute pubblica, ci sono e sempre ci saranno. L’importante è sapersene difendere con alcuni accorgimenti ben sintetizzati da un opuscolo, realizzato dal dipartimento di prevenzione, che sarà distribuito a livello capillare fra i Comuni, gli studi medici, le scuole. «Per le zecche», spiega il direttore del dipartimento Luigi Cazzola, «il nostro scopo non è tanto quello di verificare se ce ne siano o meno. Il problema è quello di capire dove siano annidate quelle potenzialmente infette. In base alla mappatura che prevede il monitoraggio di sette siti nel nostro territorio sono già state effettuate due serie di controlli, concordate con l’istituto zooprofilattico di riferimento». Per le zanzare, invece, «l’attività di controllo e monitoraggio si estende ai siti dove queste non dovrebbero esserci», dice Cazzola. Impossibile raggiungere decine di migliaia di abitazioni del territorio Usl. Alle case e alle attività private, ci pensino proprietari e conduttori. Bastano la manutenzione ordinaria delle aree e lo svuotamento di catini, bacinelle a sottovasi dall’acqua piovana.
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