Zona franca, domani altro round a Venezia
COMELICO SUPERIORE. Maurizio Gasparin, il dirigente della Regione che si sta occupando della prospettiva di creare in Comelico una zona franca stile Livigno, aspetta domani mattina a Venezia le imprenditrici Francesca Dellamore ed Elisa Bergagnin. Sono loro che hanno presentato la proposta: ai sindaci, agli assessori regionali Federico Caner e Giampaolo Bottacin, interessando anche lo stesso governatore Luca Zaia. Insistono, Dellamore e Bergagnin, nonostante si siano palesate obiezioni e difficoltà. Bottacin, ad esempio, ha osservato che più territori, in provincia, sono così fragili che meriterebbero tutti la detassazione; per cui provvedimenti di questo tipo vanno compresi nei decreti attuativi della legge sulla specificità provinciale. I sindaci, pure loro, si sono recati in Regione Veneto.
«Speravamo di poter incontrare Zaia, siamo stati ricevuti da uno dei suoi dirigenti, Gasparin», ricorda Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano e presidente dell'Um, «e la risposta che abbiamo ricevuto ha comunque dispiegato la prospettiva». Con Buzzo c'erano i sindaci di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco, e di Sappada, Manuel Piller Hoffer. Se Buzzo confida molto nel progetto legislativo che Bottacin sta predisponendo per dar gambe alla specificità, Staunovo non nasconde anche lui la propria fiducia. Ma - aggiunge - la specificità non annulla il riconoscimento della zona franca al territorio di confine che sta più in sofferenza, Comelico e Sappada, semmai lo esalta. Staunovo Polacco è una banca dati ambulante. Ricorda puntualmente che gli abitanti di queste valli erano 4250 solo 50 anni fa, oggi si sono quasi dimezzati, sono 2200. «Fra 50 anni saremo del tutto spariti, questa sarà una montagna willdernes. Quindi», afferma, «dovremo difendere con i denti la nostra sopravvivenza». Come dire, Comelico e Sappada devono avere un occhio di riguardo in più degli altri territori. Ovviamente il sindaco di Sappada non può non condividere, ricordando, ad esempio, che il suo Comune è l'unico ambito della provincia in cui non arriva un euro che sia uno per lo sviluppo, ad esempio, dell'impiantistica. Ancora più decise a strappare alla Regione l'assicurazione della zona franca sono Dellamore e Bergagnin, che scenderanno a Venezia con le idee molto chiare, forti del consenso popolare che stanno raccogliendo in Comelico. Le due imprenditrici continuano a precisare che non intendono sottrarre diritti a nessun altro territorio del Bellunese. Ma, appunto, che Comelico e Sappada, si trovano così ai margini dello sviluppo economico e sociale che la defiscalizzazione, ad esempio, diventa un passaggio obbligato. Proprio Gasparin ha suggerito ai sindaci di studiare misure di questo tipo all'interno della strategia delle Aree interne. Ed è ciò che gli amministratori si sono ripromessi di fare, riscontrando un'unità d'intenti che non ha precedenti.
Francesco Dal Mas
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