Zonno e Natalicchio lasciano la Questura con tanti bei ricordi e un libro di Buzzati

I dirigenti di Mobile e Volanti vanno a Conegliano e Venezia Il questore Fredella li saluta con dei testi. È in arrivo Ballarin



Un libro di bei ricordi. I dirigenti Vincenzo Zonno della Squadra mobile e Michele Natalicchio delle Volanti hanno salutato la Questura di Belluno, con destinazioni Conegliano e Venezia. Il questore Lilia Fredella li ha salutati ieri mattina con un testo dello scrittore bellunese Dino Buzzati in regalo per ciascuno: Il deserto dei Tartari per Zonno e I miracoli di Val Morel per Natalicchio.

Brindisi a base di caffè e pasticcini, anche con il capo di gabinetto Luca Fodarella. Zonno va a comandare il commissariato coneglianese, dopo due anni in città e, da domani, sarà sostituito da Jacopo Ballarin, che è in arrivo da Venezia, dove è stato vice dirigente: «Non è facile sintetizzare un’esperienza bellissima, in un territorio che mi ha accolto in maniera splendida e non finirò mai di ringraziare. I rapporti istituzionali sono stati ottimi e ci siamo tolti anche delle belle soddisfazioni. Sono stato molto bene qui. Ringrazio la città e tutti i collaboratori. Devo dire che ricordo con particolare piacere la cattura dei ladri nelle abitazioni di Busche, la baby gang e l’operazione antidroga di Lambioi. Ho lavorato sulla falsariga di un amico come Maurizio Miscioscia e credo che Ballarin lavorerà in continuità con quello che abbiamo fatto. Qui tutto funziona al meglio e il cittadino bellunese deve esserne molto contento».

Natalicchio non ha ancora un successore. Va a Venezia e, per i prossimi tre mesi, il suo ruolo sarà ricoperto da Franco Fontana: «Mi sono trovato benissimo con tutti i colleghi, sentendomi all’interno di una famiglia. Il personale delle Volanti mi ha sempre donato la massima disponibilità, insegnandomi molto, visto che ero al primo incarico. Porterò tutti nel mio cuore. Belluno è stata accogliente e fa parte di un territorio bellissimo, con le Dolomiti e Cortina. Lascio a malincuore l’incarico, la Questura, la città, ma era il momento giusto per andare e fare un’esperienza nuova. Diciamo che è il mio regalo di nozze».

Il questore Fredella li avrebbe trattenuti volentieri entrambi. Allo stesso tempo, sottolinea con il giusto orgoglio che «la Squadra mobile è una struttura con una grande tradizione, che conoscevo da funzionaria e anche da cittadina, fin dai tempi della dottoressa De Bernardin. Zonno l’ha portata avanti, sulla stessa lunghezza d’onda. Quanto alle volanti, sono state per me una bellissima scoperta. Fanno un eccellente controllo del territorio e hanno un’eccellente presenza, oltre che un incredibile entusiasmo. Una sensibilità verso le esigenze del cittadino, che va oltre la prevenzione e la repressione del crimine. Questo va riconosciuto a chi le dirige. Entrambi si colleghi sono stati molto bravi, nei rispettivi compiti». —



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