Zumellese denunciato per la “maria” sotto casa

Le cinque piante alte un metro e mezzo crescevano all’esterno dell’abitazione Qualcuno le ha viste segnalandole alla polizia e facendo scattare la perquisizione
Di Gigi Sosso
epa02310452 A worker tends to cannabis plants at a growing facility for the Tikun Olam company near the northern Israeli town of Safed on 31 August 2010. In conjunction with Israel's Health Ministry, the company currently distributes cannabis or Marijuana for medicinal purposes to over 1,800 people to help relieve pain caused by various health conditions. EPA/ABIR SULTAN ISRAEL OUT
epa02310452 A worker tends to cannabis plants at a growing facility for the Tikun Olam company near the northern Israeli town of Safed on 31 August 2010. In conjunction with Israel's Health Ministry, the company currently distributes cannabis or Marijuana for medicinal purposes to over 1,800 people to help relieve pain caused by various health conditions. EPA/ABIR SULTAN ISRAEL OUT

MEL. Piante di marijuana a Mel. Alte sul metro e mezzo e piene di quelle foglioline caratteristiche e inequivocabili, sotto il sole della Sinistra Piave. Un denunciato per coltivazione di sostanze stupefacenti. Una segnalazione confidenziale era arrivata la settimana scorsa alla Squadra mobile della questura di Belluno e mercoledì scorso è scattata una perquisizione, che ha permesso agli investigatori di rendersi conto che il 42enne zumellese B.P. stava coltivando cinque piante di canapa indiana, all’esterno della propria abitazione. Senza preoccuparsi troppo del fatto che si vedessero dalla strada. C’è chi, invece, organizza delle piantagioni clandestine in un armadio di casa, con tanto di lampada e temperatura adeguata alla crescita di una pianta che non è originaria di queste parti e ha bisogno di molte cure, per attecchire e svilupparsi. Male che vada, in terrazza, ma comunque sempre al riparo da sguardi indiscreti o fonte di guai con la giustizia. Difficile che vegetazione alta un metro e mezzo possa passare inosservata, tanto più se si tratta di canapa.

Durante la perquisizione in collaborazione con la polizia provinciale e i cani antidroga, sia nel giardino che nell’abitazione dell’uomo non è emerso nient’altro d’illegale. Le piante sono state sradicate e poste sotto sequestro. Un primo esame c’è già stato e ha permesso alla polizia d’individuare l’esistenza del principio attivo. Nelle prossime ore ci sarà un’analisi un po’ più approfondita, che consentirà di capire, più o meno, che quantitativo di sostanza stupefacente sarebbero state un grado di produrre, una volta portato a termine tutto il procedimento necessario.

L’indagato risulta incensurato. Non ha precedenti penali di alcun tipo, nemmeno per detenzione o spaccio di droga e, dunque, è stato soltanto denunciato per coltivazione di sostanze stupefacenti. Probabile che sia stato un vicino di casa o anche un semplice passante a chiamare il 113 e segnalare che in quel giardino cresceva un’erba tanto cara ai fedeli della religione rastafari. Tutto il resto è venuto di conseguenza.

Non è di molto tempo fa il ritrovamento di alcune piante di canapa indiana nel centro di Belluno, in una fioriera accanto a via Mezzaterra. Anche in quel caso, era stato un passante qualsiasi ad accorgersi di quelle foglioline, insospettirsi e avvertire la polizia. In quel caso, dopo il sequestro e la verifica sul principio attivo, non era stato possibile risalire a qualcuno in particolare. Impossibile capire chi le avesse piantate e poi lasciate lì incustodite. Mentre a Mel il coltivatore ha un nome, un cognome e un indirizzo, pertanto, dovrà rispondere di quella coltivazione illegale, sotto casa sua.

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