Campanacci da concorso alla Gran Adunanza di Pedavena

Pubblico numeroso in Birreria per assistere alla sfilata di rientro delle mandrie dall’alpeggio, una decina le malghe presenti

PEDAVENA. Uno spaccato straordinario di agricoltura, di storia e di economia. Grande festa ieri alla “Gran Adunanza”, la rassegna giunta alla settima edizione che ha raccolto lungo il percorso da Feltre a Pedavena una decina di malghe sparse nelle Dolomiti Bellunesi e nelle prealpi feltrine e del trevigiano. Con i campanacci a scandire l’andatura delle mandrie al rientro dall’alpeggio e una folla che ha all’arrivo in Birreria Pedavena ha creato due ali di pubblico che hanno scandito con gli applausi il lavoro di questi imprenditori della montagna. Un’edizione baciata dal sole e davvero ben riuscita, grazie anche al commento di Luca Pauletti, ideatore e traino di quella che diventata la principale manifestazione dedicata alla classica desmontegada non solo in provincia di Belluno. Il bestiame addobbato a festa con fiori e ghirlande, campanacci provenienti da preziose collezioni, capaci di regalare batude uniche per suono, cadenza e intensità, malgari in abbigliamento tradizionale e la partecipazione di tanti giovani, segno che l’agricoltura, anche se con tutte le difficoltà del momento, ha ancora un futuro. E con essa ce l’ha l’ambiente montano bellunese, di cui questa giovane generazione di agricoltori e allevatori sono i custodi.

PEDAVENA

Un lavoro di squadra quello messo in campo per organizzare dalla Gran Adunanza, a partire dalle malghe che hanno aderito, che ha coinvolto gli altri protagonisti della sfilata: i Liberi cavalieri bellunesi, il comitato di Pullir con i suoi antichi mestieri, il gruppo Folk di Cesiomaggiore e la banda di Moriago della Battaglia che ha aperto il corteo e alcune aziende agricole. Prezioso il supporto offerto dai Comuni di Feltre e Pedavena e quello dei proprietari dei terreni dove il bestiame ha potuto stazionare in attesa della partenza del corteo. In campo anche i volontari della Pro loco di Pedavena. Cambiata la formula rispetto agli anni passati, con la manifestazione anticipata e arrivo subito dopo pranzo per permettere a tutti gli interessati di mangiare per poi godersi la passerella degli animali.

A seguire l’evento anche degli esperti da Svizzera e Austria, interessate sia alla manifestazione in quanto tale, sia alla particolare qualità dei campanacci che hanno ornato il bestiame. Pezzi unici, contraddistinti da una fattura di pregio e da una tempra che ha regalato suoni unici. Il corteo ha fatto il suo ingresso nel Parco della Birreria, dove era allestita anche l’accoglienza e gli altri stand legati alla manifestazione: vendita di formaggi di malga, un’area con attrezzatura da agricoltura e giardinaggio e il grande capannone dove è stato preparato un mega spiedo accompagnato dalla polenta di mais sponcio preparato dagli uomini della cooperativa La Fiorita. Nel pomeriggio la festa è proseguita con le esibizioni della banda di Moriago e del gruppo Folk di Cesio, e con la dimostrazione della lavorazione del latte per la produzione di formaggio. Applausi anche per Stefania Geronazzo, la giovane ragazza trevigiana che si è diplomata all’Istituto agrario di Vellai e che grazie alla sua abilità nell’uso della motosega ha partecipato alle recenti olimpiadi del boscaiolo rappresentando l’Italia. –

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