Ciotole piene, pance felici già adottati 25 cani in sei mesi di attività

BELLUNODa aprile scorso, con regolari moduli di pre e post affido, sono stati adottati 25 cani. Un ottimo risultato se si considera che la sezione di Belluno di “Ciotole piene, pance felici” è nata...

BELLUNO

Da aprile scorso, con regolari moduli di pre e post affido, sono stati adottati 25 cani. Un ottimo risultato se si considera che la sezione di Belluno di “Ciotole piene, pance felici” è nata soltanto sei mesi fa. Ma l’associazione di volontariato no-profit punta a fare ancora di più e sono tante le iniziative a cui sta lavorando.

«Il nostro obiettivo è aiutare i cani abbandonati, non più voluti, randagi», spiega la referente provinciale, Anna Sanvido. «La sede principale dell’associazione è a Mestre. Un impegno iniziato sei anni fa con la presidente Luisa Gros. A marzo di quest’anno abbiamo deciso di metterci in gioco anche a Belluno».

“Ciotole piene, pance felici” organizza collette alimentari pro rifugi e canili/gattili, accetta donazioni di cibo, farmaci, cucce. Tutto materiale che viene destinato prioritariamente al territorio di riferimento, poi anche a canili di tutta Italia.

«Per far conoscere la nostra realtà e coinvolgere le persone abbiamo organizzato una festa, che si è tenuta domenica 19 agosto in Val Falcina», aggiunge la Sanvido. «La manifestazione ha visto il passaggio di oltre 1. 300 persone, che hanno potuto visitare un mercatino solidale e assistere alle esibizioni di cani da soccorso, grazie al coordinatore Maurizio Povolato». La giornata è servita a rende noto lo scopo dell’associazione, oltre che a raccogliere fondi da destinare ai suoi progetti. Il sogno dei volontari della sezione di Belluno di “Ciotole piene, pance felici” è trovare una sede in cui realizzare un rifugio temporaneo, dove tenere cagnolini in cerca di affido. «Ce n’è davvero bisogno», aggiunge la Sanvido. «Nella nostra provincia non esiste il randagismo, ma è molto diffusa la mentalità retrograda di tenere i cani legati alla catena, spesso corta un metro, nonostante ci sia una legge regionale che lo impedisce».

«La festa in Val Falcina è stata possibile grazie all’aiuto di molti», aggiunge, «che teniamo a ringraziare: i volontari della Protezione civile di Belluno e Venezia, i Comuni di Sospirolo e Venezia, il Parco, l’Enel, il distretto di Feltre dell’Usl, i rappresentanti di Apaca Belluno, il veterinario Silvio Soldati di Mestre, gli espositori e tutti gli sponsor. Un grazie anche al parroco don Robert Soccal, a Geky e Gabriella del chiosco Val Falcina, ai consiglieri provinciale e regionale Ivan Minella e Franco Gidoni e al deputato Mirco Badole, presenti alla giornata». —

Martina Reolon

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