Dalla Scala fino al Giappone, l’ascesa di Chiara Isotton

Dopo anni di studio, nuove esperienze e soddisfazioni per la giovane soprano. «Un onore cantare con Domingo, persona fantastica, buona e sorridente»
I due Foscari di Giuseppe Verdi Direttore: Michele Mariotti Regia e scene: Alvis Hermanis Costumi: Kristīne Jurjāne Luci: Gleb Filshtinsky Coreografia: Alla Sigalova Video: Ineta Sipunova Drammaturgo: Olivier Lexa
I due Foscari di Giuseppe Verdi Direttore: Michele Mariotti Regia e scene: Alvis Hermanis Costumi: Kristīne Jurjāne Luci: Gleb Filshtinsky Coreografia: Alla Sigalova Video: Ineta Sipunova Drammaturgo: Olivier Lexa

BELLUNO. Il debutto alla Scala di Milano, la possibilità di cantare, tra gli altri, con Placido Domingo, celeberrimo tenore, baritono e direttore d'orchestra spagnolo, e ora una tournée in Giappone. Per il giovane soprano bellunese Chiara Isotton gli ultimi due anni sono stati densi di impegni e importanti traguardi. Un’ascesa iniziata nel 2013, con la vittoria al Concorso del Teatro lirico sperimentale di Spoleto “A. Belli”, in seguito alla quale Chiara, nata a Belluno nel 1985, ha potuto frequentare il “Corso di avviamento al debutto” ed esordire nella città dell’Umbria nel ruolo principale di Tosca, ottenendo un grande successo.

Da allora, Chiara, è stato un continuo crescendo?

«Fino a tre o quattro anni fa non mi sarei mai aspettata niente di tutto questo. È la realizzazione di un sogno e mi sono trovata di fronte opportunità che sono per me davvero importanti. Sono fortunata, inoltre, a confrontarmi tutti i giorni con persone dalla grande professionalità e umanità».

L’anno scorso il debutto nella stagione lirica della Scala...

«Sì, interpretando il ruolo della “Sacerdotessa” nell'Aida diretta da Zubin Mehta nel nuovo allestimento con la regia di Peter Stein. Avevo già fatto dei concerti all’interno del teatro, ma essere in cartellone su quel palcoscenico è un’emozione unica e una grande esperienza dal punto di vista formativo. Domenica sono risalita sul palco della Scala nel ruolo di Cintia in “La cena delle beffe” di Umberto Giordano, un’opera di Verismo puro. La regia è di Mario Martone e la direzione di Carlo Rizzi. L’anno scorso ho ricoperto il ruolo di Alisa nella “Lucia di Lammermoor” diretta da Stefano Ranzani. Nel giugno 2015 mi sono diplomata all’Accademia di perfezionamento del Teatro alla Scala e a settembre sono tornata a Spoleto interpretando Mimì in “La Bohème”».

Ultimamente c’è stato anche l’incontro con un grande artista.

«Già, partecipando alla produzione de “I due Foscari”, ho avuto l’immenso onore di cantare con Domingo, una persona fantastica, buona e sempre sorridente. Più un artista è grande e più è umile: con Domingo ne ho avuto conferma. Quando ci si trova a lavorare con grandi personaggi è sempre un grande arricchimento. Sono davvero grata per le esperienze che sto vivendo».

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

«A giugno partirò in tournée con la Scala in Giappone per un mese nelle maggiori città del paese, i cui abitanti amano in modo particolare la lirica. Basti pensare che i biglietti per ogni tappa sono già stati tutti venduti. Passata la tournée, mi si prospettano altri impegni, sia in Italia che all’estero. Sono in fase di stipula di contratti».

Vivi ormai da due anni e mezzo a Milano. Ma quale rapporto hai con Belluno?

«Purtroppo ci torno troppo poco. Appena posso, cerco di essere a casa. A maggio, prima di partire per il Giappone, intendo godermi un po’ la famiglia. Alla mia città sono molto legata (nel 2013 è stata insignita del Premio San Martino, ndr). Ed è proprio a Belluno che ho cominciato a studiare canto, il lirico da quando avevo 17 anni: gli inizi con Elena Filini alla scuola Miari di Belluno, continuando poi al Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia, dove mi sono diplomata 2007 sotto la guida di Stefano Gibellato. L’avvicinamento al canto già da quanto era bambina, come componente del coro dei "Mini Cantori di Bes", diretto dalla maestra Maria Ribul».

Dopo il diploma al “Marcello”, il giovane soprano bellunese ha proseguito il perfezionamento con William Matteuzzi e Roberto Scandiuzzi e ha frequentato nel 2008 i corsi dell'Accademia Chigiana con Renato Bruson. In seguito alla partecipazione a diversi concorsi e numerose produzioni e la conquista di premi, nel maggio 2011 ha interpretato Mimì in La Bohéme”, all'Auditorium Steffanini di Treviso. Tra i suoi impegni non è mai mancata attività concertistica, sia di musica sacra che di recital operistici.

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