Due orologi di Papa Luciani esposti nel museo di Canale

Uno gli era stato donato dal segretario di Paolo VI ed era appartenuto a Montini. Il 2 agosto alla apertura della casa natale potrebbe esserci anche il Patriarca

CANALE D’AGORDO

Ci sono due orologi che attirano la devota attenzione dei pellegrini nel museo di Papa Luciani, mentre è forte l’attesa – a Canale ma non solo – di poter visitare dal 2 agosto una parte della casa natale. . Quel giorno, infatti, saranno messi a disposizione due piani dell’abitazione e i primi ad entrare saranno il cardinale Beniamino Stella, postulatore della causa di beatificazione, con ogni probabilità lo stesso patriarca di Venezia, Francesco Moraglia e i vescovi Renato Marangoni di Belluno-Feltre e Corrado Pizziolo di Vittorio Veneto.

Ma un interesse particolare è per quei due orologi che sono esposti nelle teche del museo gestito dalla Fondazione Luciani.

Sono stati concessi da Pia Luciani, la nipote del “Papa del sorriso”, che li aveva ricevuti in dono dal Vaticano alla morte dello zio. Un orologio è quello personale di Luciani vescovo e patriarca, che l’interessato si è portato anche in conclave e non ha mai abbandonato nei primi giorni da pontefice.

Il secondo, invece, è un orologio dalla storia particolare: è appartenuto a Paolo VI, il predecessore di Luciani.

Un giorno, padre Macchi, segretario di Paolo VI, incontrò Luciani e lo vide caricare a mano il proprio orologio. Santità, gli disse, se mi permette la agevolo donandole l’orologio di Papa Montini che si carica da solo, senza che lei se ne preoccupi. Luciani, con il suo classico sorriso, ringraziò ed accettò quella singolare offerta. Era commosso – come riferiscono i testimoni del tempo – , perché si trattava di una “reliquia” che gli ricordava costantemente quel suo predecessore che a Venezia gli aveva donato già la stola, facendo intuire la possibile successione. Come potranno riscontrare i visitatori del museo, l’orologio porta ancora la sigla di Paolo VI. Luciani lo indossava quando fu trovato morto. Il museo, dunque, si prepara con sempre nuove sorprese a ricevere i pellegrini provenienti da tutto il mondo, che saranno ancora più numerosi quando, probabilmente il prossimo anno – così almeno ci si augura a Canale -, avverrà l’attesa beatificazione.

Chi si prende cura oggi del museo, dal 2 agosto gestirà anche l’apertura della casa natale, che darà modo di conoscere il particolare ambiente vissuto da Luciani in famiglia da bambino, da ragazzo durante le vacanze in seminario, e poi da prete, vescovo e patriarca nelle fugaci visite che riusciva a ritagliarsi per i propri cari.

Grazie ad una donazione di un benefattore trevigiano, la diocesi di Vittorio Veneto, di cui Luciani è stato vescovo per 10 anni, ha potuto acquisire l’edificio, che sarà presto sistemato, anche in collaborazione con le diocesi di Belluno-Feltre e di Venezia, nonché del Comune di Falcade. Ecco il senso della presenza dei vescovi Marangoni e Pizziolo e del patriarca Moraglia accanto al card. Stella il 2 agosto. Interverrà anche Stefania Falasca, vicepostulatrice della causa di beatificazione. Canale si aspetta da Stella e da Falasca qualche indicazione sulla possibile conclusione del processo di beatificazione. —

 

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