Fondazione Unesco, un sito interattivo per conoscere i segreti delle Dolomiti
ROMA. «Le Dolomiti sono largamente considerate tra i più bei paesaggi montani del mondo. La loro intrinseca bellezza deriva da una varietà di spettacolari conformazioni verticali – come pinnacoli, guglie e torri – che contrastano con superfici orizzontali – come cenge, balze e altipiani – e che s’innalzano bruscamente da estesi depositi di falda detritica e rilievi dolci e ondulati. La grande diversità di colorazioni è provocata da contrasti di roccia nuda con i pascoli e le foreste».
Questo scenario caratteristico è divenuto l’archetipo del “paesaggio dolomitico”. Così si legge, in parte, in uno dei quattro criteri previsti per i Beni Naturali della carta dell’Unesco, che hanno determinato, nel 2009, il riconoscimento delle Dolomiti Patrimonio Mondiale: un valore universale per la loro straordinaria bellezza paesaggistica e per l'eccezionale importanza geologica di una parte della storia della Terra.
Sono trascorsi quasi otto anni da quel 26 giugno, e da allora, grazie alla Fondazione Dolomiti Unesco nata nel maggio 2010, si è avviato un percorso di politiche legate al turismo del territorio finalizzato a identificare in un’unica “regione” le comunità delle cinque province dolomitiche.
C’è voluto l’Arcipelago fossile più bello e invidiato del mondo e il suo riconoscimento quale Patrimonio dell’Umanità, per unire dieci soggetti tra enti, amministratori di regioni e province, incluso il Ministero dei Beni Attività Culturali e Turismo, al fine di concordare azioni sinergiche attorno ad un progetto fra i più complessi per quanto riguarda la gestione.
Il lavoro svolto a questo tavolo di condivisione e di esercizio comune, coordinato dalla Regione Veneto, ha oggi, tra i vari strumenti messi in campo per la promozione unica, un più articolato ricco e completo portale web, visitdolomites.com, che permette al visitatore di orientarsi nella ricchissima offerta culturale, naturalistica, geologica, alpinistica - e molto altro ancora - dei nove Sistemi dolomitici. Obiettivo: attivare nuove forme di promozione turistica, soprattutto internazionale, allargando l’offerta attraverso le nuove tecnologie.
Presentato in conferenza stampa nella sede romana della Stampa Estera – presenti alcuni rappresentanti dei vari soggetti coinvolti: Veneto Promozione e Regione Veneto, Trentino Marketing e Provincia Autonoma di Trento, IDM – Südtirol e Provincia Autonoma di Bolzano, Promoturismo FVG e Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, e, quale partner d’eccezione, il MiBact con la presenza del suo Direttore generale Francesco Palumbo, e come testimonial l’ex campione Kristian Ghedina, il discesista italiano più vittorioso di sempre nella Coppa del Mondo di sci alpino –, il portale è stato illustrato da Marcella Morandini, direttore della Fondazione.
«L’innovazione principale – ha spiegato – è nell’apertura del sito con un link che invita il visitatore a personalizzare il suo desiderio di esplorazione scegliendo un percorso preciso, più orientato, ad esempio, alla roccia, quindi al valore geologico; oppure alla bellezza più paesaggistica, quella legata alla neve, o al colore, alle stagioni. A seconda del viaggio che interessa si viene così catapultati in una visione tridimensionale. Questo strumento interattivo permette poi di approfondire l’offerta turistica dei territori delle Dolomiti, avendo messo insieme, e sistematizzate, tutte le informazioni disponibili rendendole fruibili anche al visitatore internazionale. Nella sezione Parchi, che permette di conoscere la storia delle Dolomiti attraverso i numerosi musei presenti fra queste montagne, abbiamo limitato il testo per rimandare direttamente alla possibilità di collegarsi con il parco di riferimento». Un’altra sezione del portale riguarda Le Dolomiti nel mondo, ovvero le 804 associazioni presenti nei vari continenti composte da quei cittadini dalle radici irrinunciabili che hanno lasciato le terre dolomitiche per cercare fortuna altrove. Associazioni di emigrati che, ancor oggi, sono centri di scambio e di connessione con i territori di origine. In conclusione, parlando della mission della Fondazione, Maria Grazia Santoro ha sottolineato che «il turismo è cultura. E anche la natura, quella che noi vediamo come patrimonio naturale, è cultura. Perché, se facciamo riferimento alla Convenzione Europea del Paesaggio, non c’è natura senza i popoli che abitano questi luoghi». E che le Dolomiti siano il balsamo per occhi, mente, spirito e cuore, lo confermano milioni di persone da tutto il mondo che ogni anno e in tutte le stagioni visitano questo Bene Naturale Unesco.
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