Guerriere Fiorite, la bellezza contro la malattia
BELLUNO . Il maltempo non ferma la grinta delle Guerriere Fiorite. Quella andata in scena in piazza dei Martiri ieri sera è stata ben più di una semplice sfilata, a calcare la passerella indossando gli abiti realizzati da Silvia Bisconti, anima creativa dell’atelier Raptus&Rose, sono state 48 donne scelte tra le pazienti in cura nel reparto di senologia dell’ospedale San Martino, infermiere, dottoresse e consigliere comunali.
L’evento, organizzato dal Lions club per festeggiare i sessant’anni di attività del club a Belluno, è stato un momento di liberazione per le modelle non professioniste, che per un momento hanno potuto dimenticare la malattia. «Indossando la “moda liberata” sulla passerella tutte le donne si devono sentire uguali», ha spiegato Silvia Bisconti tra un ultimo tocco di cipria e un’aggiustatina ai vivacissimi copricapi delle modelle, realizzati interamente con piante e fiori, «questo tipo di moda veste ogni taglia e ogni età, si parte dai piedi nudi, senza tacchi, che simboleggiano la libertà e si conclude con i fiori tra i capelli che rappresentano la rinascita e la speranza di ognuna di poter vincere la battaglia contro il male che si portano dentro».
Ogni abito realizzato dalla stilista è un pezzo unico, fatto con i tessuti che Silvia porta a casa dai suoi viaggi: «Quasi tutto è realizzato a mano, sono abiti veri che fanno sentire comodo e a proprio agio chi li indossa», continua la creatrice di Raptus&Rose.
Jennifer Wendrich, olandese di nascita ma bellunese da sempre, è una delle modelle che hanno solcato la passerella di piazza dei Martiri: «È stato fantastico!», spiega entusiasta, «mi sono sentita speciale, seguita e coccolata per tutto il giorno. Tra la realizzazione ad hoc dell’abito, il trucco e le prove tutte noi abbiamo riscoperto la nostra bellezza. È stata davvero la nostra giornata». La positività e il sorriso di Jennifer esprimono anche un altro concetto caro a tutte le donne che si trovano nella stessa situazione: «Affrontare un tumore vuol dire essere sole, chiudersi in sé stesse, invece questa è stata un’opportunità per condividere con gli altri il nostro corpo, la nostra bellezza e anche la nostra storia. Peccato per il maltempo, ma noi siamo guerriere fiorite: non ci fermiamo davanti a nulla». Tra le 48 modelle in passerella c’era anche la presidentessa dei Lions bellunesi, Luciana Zollino: «Per noi è un modo inusuale di festeggiare l’importante traguardo dei 60 anni di attività, ma abbiamo voluto realizzare qualcosa che fosse rivolto alla cittadinanza e legato al nostro motto “We serve” che ci ha sempre accompagnato nell’azione rivolta alla società civile. Poter ridare fiducia a queste donne fortissime e spronarle a continuare la propria strada verso la guarigione è il più bel modo di festeggiare».
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