Il Fai riapre le porte di Palazzo Bembo e dello storico Botegòn

Il 23 e 24 marzo visite guidate nei due edifici restaurati La taverna degli zattieri conserva affreschi di grande pregio



Nato come seminario, trasformato in ospedale, Palazzo Bembo sta per essere restituito alla cittadinanza. Sabato 23 e domenica 24 marzo ci sarà un’occasione imperdibile per ammirare gli interni del palazzo, recuperati e valorizzati. Con l’arrivo della primavera, infatti, tornano anche le Giornate del Fai, momenti che si ripetono da 26 anni e che permettono di riscoprire il patrimonio storico, artistico e culturale italiano. A Belluno saranno aperti, per la prima volta da quando sono stati restaurati, Palazzo Bembo e Palazzo Doglioni a Borgo Piave, noto anche come “Il Botegòn”.

Entrambi si potranno visitare sabato 23 e domenica 24 dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18, con partenza dell’ultima visita mattutina alle 12 e ultimo ingresso pomeridiano alle 17.30. L’accesso avverrà in piccoli gruppi, con visita guidata ed è richiesto un contributo di 3 euro per accedere. Tutto il ricavato servirà per continuare l’opera di valorizzazione e tutela dei beni artistici, storici, culturali e architettonici del Paese.

Fatto erigere nel 1568 dal vescovo Giulio Contarini per ospitare il Seminario dei Chierici, Palazzo Bembo fu trasformato nel 1750 dal vescovo Bembo e mantenne la funzione di seminario fino al 1793, quando venne ceduto dal vescovo Alcaini che lo fece convertire in ospedale. Successivamente l’edificio fu ampliato a nord, in tre fasi successive, in quella che oggi è detta Ala Caffi. Sede dell’ospedale della città fino alla costruzione del San Martino, si trova in fase di restauro e sarà trasformato in spazio espositivo. A fare da guida ai visitatori saranno gli studenti del Follador - De Rossi di Agordo e del liceo Tiziano di Belluno.

La taverna degli zattieri – Palazzo Doglioni (detto Il Botegòn) si trova a Borgo Piave, ai piedi delle scalette che portano nella piazza della frazione. Risalta rispetto alle abitazioni limitrofe per le caratteristiche architettoniche cinquecentesche anche se l’impianto risulta essere quattrocentesco e gli ultimi interventi sono dei primi anni del Seicento. Durante il recente restauro complessivo sono stati rinvenuti e restaurati molti affreschi di grande pregio. A fare da Ciceronisaranno gli studenti del liceo Renier e sono previste anche visite in inglese, spagnolo e ladino lavallese. —



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