Il lupo di Frontin incanta la giuria del Brusa la Vecia

Molto apprezzati il testamento e la costruzione del fantoccio 

TRICHIANA. Più di due mesi di lavoro per realizzare dei veri e propri carri mascherati che sabato sera sono entrati in piazza a Trichiana per dar vita a spettacoli e coreografie, per poi continuare con la lettura del testamento, rigorosamente in dialetto, prima del rogo finale. Impegno e passione delle frazioni sono state premiate anche quest’anno.

La serata conclusiva di “Brusa la vecia”, la rassegna organizzata dalla Pro Loco, è stata come sempre un successo, sia in termini di organizzazione - con la sicurezza garantita dalla presenza dei volontari della Protezione civile e la conduzione di Luisa Venturin - che di presenza di pubblico, con persone arrivate dalla Valbelluna e non solo per assistere alla tradizionale quanto unica sfida fra le frazioni per la conquista dell’ambito palio.



Coreografia originale e cura dei costumi, innovativa costruzione e reinterpretazione della figura della vecia, aderenza alle cronache locali e nazionali, ritmo dello spettacolo e coinvolgimento delle giovani generazioni hanno permesso a Frontin di conquistare la vittoria, togliendo lo “scettro” alla frazione di Morgan.

Data la qualità delle tre esibizioni proposte - con Frontin e Morgan c’era anche Trichiana - per la giuria non è stato semplice arrivare a decretare un vincitore. Particolarmente arguti tutti i testamenti, che hanno affrontato temi quanto mai attuali: dai pesticidi e vigneti alla presenza del lupo in provincia, dall’Ideal Standard alla gestione dei rifiuti e ai lavori in territorio comunale (senza risparmiare qualche critica all’amministrazione), passando per le recenti elezioni. E in piazza hanno sfilato anche figuranti mascherati da Berlusconi, Renzi, Di Maio e, guardando alle cronache internazionali, persino Kim Jong-un.

Della frazione vincitrice, Frontin, è stato apprezzato il testamento molto curato, anche nelle rime, il coinvolgimento dei bambini, assoluti protagonisti, le allegorie utilizzate: il lupo è stato preso a incarnazione del “male” e di tutto ciò che è negativo, affrontato dai piccoli vestiti da candide pecorelle. Nota di merito la modalità di costruzione di “Tamara, la vecia mannara”, non solo per le fattezze della “vecchia”, dai tratti simili a quelli di un lupo, ma anche per l’utilizzo sapiente del fieno. Di Morgan è stata segnalata l’elevatissima partecipazione della gente della frazione. «Si è creata una vera e propria atmosfera di festa», ha evidenziato Nicola Maccagnan, presidente della giuria, «e ne è uscita una coreografia molto curata in dettagli, personaggi e sketch comici. Meritevole pure l’elaborata costruzione della “Vecia Albina”, inserita in una grande tinozza e ricca di elementi particolari e rifiniti. In più, un testamento molto aderente ai fatti del territorio e in cui (fatto inedito) era presente un elogio a Frontin e qualche elemento di autocritica».

Non da meno Trichiana, il cui rogo finale è stato giudicato il migliore. Molto apprezzato il testo del testamento e la recitazione, che in diversi casi è uscita dalle parole scritte e si è svolta “a braccio”.

Un plauso al gruppo di donne che hanno portato sulle proprie spalle la “Vecia Fedora”, mirabilmente costruita, all’interno dell’arena. «Da segnalare anche il fatto che, pur trattandosi del gruppo meno numeroso, non è mancata la volontà di mettersi in gioco», ha aggiunto Maccagnan. Insomma, tre frazioni per tre grandi spettacoli, capaci di divertire e incantare grandi e piccini.

«Come Pro Loco non possiamo che esprimere anche quest’anno grande soddisfazione per la riuscita della manifestazione», ha sottolineato il presidente, Davide De Bona. «Grazie a tutti coloro che l’hanno permessa, frazioni partecipanti in primis. La nostra è una tradizione che si rinnova dal 1975 e di cui andiamo fieri».
 

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