In fila per ammirare la villa di Grum e due antiche chiese

Una villa veneta e due chiese con una lunga storia e tanta cultura: è un piccolo spaccato del patrimonio culturale feltrino che domenica è stato aperto al pubblico per le visite guidate proposte nella giornata Fai d’autunno

FELTRE. Una villa veneta e due chiese con una lunga storia e tanta cultura: è un piccolo spaccato del patrimonio culturale feltrino che è stato aperto al pubblico per le visite guidate proposte nella giornata Fai d’autunno.

Alle 10 spaccate, i primi venticinque visitatori (molti da fuori provincia) hanno potuto fare il loro ingresso nella villa Zugni Tauro De Mezzan, a Grum di Villabruna. Villa privata, abitata regolarmente da Massimo Guiotto e dalla moglie. Lui, chirurgo in pensione, è l’erede diretto di chi ha costruito nel 1600 la villa di Grum, una delle 200 ville venete che si trovano nel Bellunese (4000 tra Friuli e Veneto).

E sono stati i proprietari a fare da ciceroni a visitatori, raccontando la storia della villa, qualche aneddoto delle due famiglie da cui trae origine il nome attuale della villa e della casata, ma allargando il discorso anche al concetto stesso di villa veneta e alle motivazioni che hanno portato alla costruzione di così tante abitazioni signorili nell’entroterra della regione.

Villa Zugni Tauro De Mezzan è, attualmente, il cuore di una azienda agricola, anche con agriturismo, abitata dai proprietari in una metà. Storia affascinante quella dell’abitazione, usata durante la prima guerra mondiale come ospedale militare, con i cavalli che salivano e scendevano dallo scalone principale, e i soffitti distrutti. Nel 1922 la villa viene ristrutturata e recuperata dai disastri succeduti a Caporetto, assumendo l’aspetto interno attuale. È del 1929 la costruzione della maestosa cancellata, opera di Carlo Rizzarda che divide la proprietà dalla strada comunale.

Le visite, durate per tutta la giornata, hanno permesso di vedere sia il piano terra, comprese quelle che un tempo erano le cantine, che ospitavano le grandi botti, che il piano superiore, con le camere da letto. Usciti dalla villa, ecco la chiesa di Santo Stefano, a poche decine di metri dalla casa padronale, utilizzata per secoli come chiesa della nobile famiglia.

Qui sono gli studenti del liceo Tiziano a fare da ciceroni, illustrando il ciclo di affreschi e i recenti restauri, come quello all’altare ligneo.

Nell’itinerario Fai anche la chiesa di San Marcello a Umin di Villabruna. Anche in questo caso, il compito di illustrare l’edificio religioso ai visitatori è stato affidato agli studenti.

Seicento gli edifici aperti in tutta Italia per la giornata d’autunno del Fai e migliaia i volontari che si sono avvicendati per raccontare cultura e storia ai visitatori. Le offerte raccolte nel corso della giornata serviranno per mantenere i 60 edifici che sono proprietà del Fai, acquistati per essere salvati e restituiti alle comunità.

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