La ventenne Elisa alla scuola di alta pasticceria di Gualtiero Marchesi

La studentessa di Pieve di Cadore frequenta l’Alma, a Palazzo Ducale di Colorno in provincia di Parma, e si sta impegnando per avere una pasticceria tutta sua

PIEVE DI CADORE . Ha vent’anni, si chiama Elisa Galeazzi, e da domenica frequenta la migliore scuola dell’alta pasticceria italiana l’Alma di Gualtiero Marchesi. Si sta impegnando per avere una pasticceria tutta sua, come la vede nei suoi sogni. Per raggiungere questo sogno è scesa dalle Dolomiti al Palazzo Ducale di Colorno in provincia di Parma, per frequentare la scuola di alta pasticceria fondata da Gualtiero Marchesi.

Questa è la strada che ha imboccato Elisa Galeazzi, di Pieve di Cadore, dopo essersi diplomata nel 2016 con pieno merito all’Istituto Dolomieu di Longarone. Una scelta importante, che non è arrivata per caso, ma solo dopo aver sperimentato in alcuni posti di lavoro la sua passione per la cucina e la pasticceria in particolare.

«Per me frequentare la scuola Alma di Gualtiero Marchesi, che quando ho iniziato a pensarci era ancora vivo, è un onore. La pasticceria mi affascina ed è sempre stato il mio sogno, da quando nella terza classe della scuola di Longarone ho scelto quest’arte culinaria. La scuola si trova, a pochi minuti da Parma all’interno della Reggia di Colorno. Offre la possibilità di una vasta serie di corsi, tra i quali sala, panificazione, sommelier, cucina e pasticceria base e superiore. Ho scelto il corso base di pasticceria, ma con l’obiettivo di frequentare successivamente anche il corso superiore. Per poterlo frequentare è necessario conoscere la tecnica base, compresa la composizione degli alimenti e della farina».

Quando inizia il corso?

«È iniziato lunedì 10 febbraio e dura 5 mesi. In questo corso gli allievi apprendono, attraverso la teoria e la pratica, a lavorare come aiuto pasticcere e nello stesso tempo tutto ciò che serve per frequentare il grado superiore, che se tutto va bene, dovrei iniziare nel mese di agosto. Nel corso superiore insegnano anche la lavorazione dello zucchero, la gelateria e la cioccolateria. Il corso dura sette mesi divisi in due periodi: tre mesi e mezzo alla scuola di Parma e altrettanti giorni in giro nelle varie pasticcerie italiane più prestigiose. Al termine all’allievo viene dato il titolo di “Maestra della pasticceria italiana”».

Quali strade apre il corso di pasticceria superiore?

« Apre molte strade: la scuola è frequentata da studenti di tutto il mondo. È una scuola molto conosciuta anche all’estero e gli allievi con il diploma dell’Alma sono ricercati in tutti i continenti. Inoltre all’allievo è aperta la strada anche per aprire una propria attività, perché chi esce da questa scuola acquisisce anche competenze nella gestione vera e propria di un’azienda».

“Elisa la pasticcera”, come vede il suo futuro?

«Non appena terminerò la scuola, penso di trovarmi un lavoro, probabilmente non in provincia di Belluno, ma in una località che mi consenta di fare esperienza perché seppure la pasticceria italiana è la migliore, voglio imparare anche qualche specialità estera. Poi, se sarà fortunata, vorrei aprire un locale mio. Lo sogno già adesso: lo vedo davanti agli occhi, saprei già come arredarlo e cosa offrire alla clientela. Per il momento però penso di andare in Francia o in Germania, comunque all’estero per fare esperienza».

Il pasticcere è un’arte ricca o comporta solo fatica?

«È un lavoro molto faticoso perché devi alzarti molto presto al mattino, lavorare tutto il giorno sui fornelli, perché sono varie le linee della giornata: dai cornetti della colazione, all’offerta del pomeriggio, eccetera. Potrei agganciarmi ad un grande albergo e lavorerei meno. Non è però quello che cerco io. Quello che vorrei io sarebbe una bella pasticceria, dove sia possibile fare colazioni, merende e altri servizi, comprese torte per le feste».

In Cadore c’è un locale così? «C’è qualche locale di questo tipo, ma sono tradizionalisti, mentre io vorrei introdurre anche delle novità, ringiovanendo l’offerta, specialmente nel settore delle torte».

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