Massimo Facchin cento anni di arte e scienza
BELLUNO. Massimo Facchin raggiunge oggi l’invidiabile traguardo dei 100 anni. Scultore, pittore e inventore. Pieno di idee e di progetti anche ora, anche a 100 anni, proiettato verso il futuro con le sue ricerche scientifiche, con lo studio continuo e la produzione di congegni meccanici di ogni tipo, che hanno lo scopo di confutare il pensiero dominante e riconosciuto, ma per lui infarcito di grossolani errori.
Facchin vive da tanti anni a Belluno, ci è arrivato con la moglie Teresa Bottegal e i quattro figli, ancora nel 1962. Nato a Lamon il 25 aprile del 1916, Massimo Facchin è stato soprattutto insegnante e artista, ma ha anche combattuto nella seconda guerra mondiale, ha partecipato alla campagna di Russia, conquistando anche una medaglia di bronzo al valor militare.
Dopo la guerra, arrivano il diploma conseguito all’Accademia delle Belle arti di Venezia e l’iscrizione alla Facoltà di Architettura, senza completare gli studi perchè nel frattempo ha inizio la sua attività lavorativa, prima come maestro elementare a Lamon, poi insegnando alla scuola di avviamento professionale e quindi alla media Ricci dove rimane fino al 1977.
Di arte si è sempre occupato, fin da giovane, anche se il riconoscimento pubblico inizia negli anni 50. Moltissime le mostre a cui ha partecipato, tante, centinaia le opere di scultura e di pittura realizzate che si trovano sparse in Italia e all’estero. A Belluno ci sono i grandi pannelli di bronzo della chiesa di Mussoi, il bassorilievo del Parco città di Bologna, il monumento al mulo vicino alla stazione, gli stemmi dei comuni nella fontana di piazza Martiri. Un Cristo in legno si trova a Sant’Ambrogio, a Milano; un bassorilievo in pietra di Peralba è collocato in Vaticano. Poi ci sono le medaglie che ricordano i viaggi di Papa Giovanni Paolo II, le sculture in bronzo che ritraggono papa Luciani e molti altri personaggi della vita ecclesiastica provinciale.
Le idee che gli spuntano durante la notte finiscono su carta la mattina. Poi ci studia dietro fino a realizzare modelli e brevetti, per i quali ha anche ottenuto dei riconoscimenti, più a livello internazionale che nazionale, a dire il vero. Uno degli ultimi lavori a cui si è dedicato e che ha brevettato è l’antiscivolo montano, un guanto con degli artigli artificiali per permette di aggrapparsi sui terreni scivolosi. Ma la sua genialità è anche nella realizzazione di grandi mappamondi che sono disseminati dentro e fuori la sua casa di Belluno, tutti costruiti per confutare le teorie più comuni sulla terra e gli astri. È la passione degli ultimi anni, che gli ha fatto lasciare da parte scultura e pittura. Ma lui è il tipo di uomo che non si pone limiti, neppure a cento anni. (ma.co.)
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