Morta Annita Tarantola, una vita in mezzo ai libri
BELLUNO. Il mondo culturale bellunese perde una delle persone più rappresentative che hanno fatto la storia della città negli ultimi 70 anni. È morta all’età di 95 anni Annita Tarantola, storica libraia italiana. I funerali saranno celebrati domani, alle 14 nel Duomo di Belluno.
Era il 19 marzo 1950 quando Annita Tarantola aprì insieme al marito (originario come lei di Pontremoli) la libreria di piazza Martiri che porta il loro nome. Il locale ha chiuso un anno fa. E in quell’occasione i titolari della libreria vollero ringraziare i lettori e i clienti ma soprattutto tutti i bellunesi che in 66 anni di attività avevano varcato le porte del negozio, per incontrare autori (i maggiori italiani e non solo sono passati di lì), per acquistare libri o anche solo per consultarli (a volte verrebbe da dire annusarli).
Annita Tarantola aveva lasciato la libreria nel 2004, quando aveva già 82 anni, passando la mano al nipote Alessandro che nel frattempo aveva aperto il negozio di via Roma.
La sua prima libreria, sua e del marito Sandro, non era comunque sul Liston, ma «una lunghissima bancarella vicino a Porta Dojona», come ebbe a raccontare durante una intervista al Corriere delle Alpi in occasione del suo pensionamento. Il trasloco da Porta Dojona a piazza dei Martiri avvenne appunto il 19 marzo 1950. Quella per i libri è stata una passione personale di Annita Tarantola, ma anche una tradizione famigliare (i libri di Tarantola si vendevano già a metà Ottocento in Toscana).
I bellunesi la ricorderanno per il suo piglio combattivo, a volte brusco, per la memoria prodigiosa su autori, titoli e collocazione dei libri.
«Penso di aver dato tanto a questa città» ci raccontò allora. «E me ne accorgo in questi giorni in cui sto chiudendo l’attività (era il 2004, ndr.). In tanti entrano e mi chiedono: “ma davvero chiude? e adesso come faccio?”. Mi sono meravigliata del bene che mi vogliono, penso di non meritarlo».
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