Novecento Sextet, tradizione natalizia in chiave jazz

Uno dei concerti di Novecento Sextet
BELLUNO.
Si sono fatti notare in più occasioni i componenti del gruppo jazz NoveCento Sextet, fra le più recenti, la partecipazione a Leggerelesere. In attesa del Natale hanno preparato un nuovo concerto ispirato a brani della tradizione natalizia riletti in chiave jazz. Il concerto ha debuttato venerdì scorso in Auditorium, ha replicato sabato a Limana, domenica a Cirvoi, sarà oggi alle 20,45 nella Biblioteca di Ponte nelle Alpi, per concludere la tournèe nell'anno nuovo, mercoledì 5 gennaio a Sospirolo. Un'ora di bella musica da trascorre nella magia del Natale, una musica che canta il silenzio, la calma, la luce, il desiderio di pace. Brani leggeri che sfiorano l'allegria giocosa della neve che cade (Santa Claus is coming to town, Jingle Bells), ma anche la malinconia dei ricordi e della nostalgia (Over the Rainbow, Silent Night, o I'll be home for Christmas, Solitude...), accomunati dall'atmosfera jazz che lascia ampio spazio alla personale sensibilità ed espressività di ogni musicista libero di interpretare, improvvisare, portando le note attorno alla melodia come in un giocoso girotondo. Un gioco che anche la voce calda e soave di Silvia De Min, la cantante del gruppo, ha seguito spaziando e improvvisando in estensioni a vario livello. Il gruppo è molto apprezzato dal pubblico che applaude con calore tutto il concerto e i numerosi assolo che ogni musicista sa regalare: Enrico Crosato alla chitarra, Gabriele Tormen al contrabbasso, Edy Nardi al sax, Fabrizio Pison alla tromba e Maurice Verdelli alla batteria. Di solito alla batteria c'è Gordan Jockovic, a volte si aggiunge la tastiera di Pison, «perché il sestetto è "elastico", infatti una delle cose belle del jazz è proprio il fatto di poter rielaborare con strumenti diversi e con altri interpreti la stessa composizione» dice la cantante. I NoveCento si sono formati tre anni fa mettendo insieme le loro esperienze, ma soprattutto la passione per il jazz che li accomuna, quel jazz che per il gruppo è «esplosione di vitalità che si perde in un bagno di dolcezza, una progressione che rapisce e avvolge, un essere imprevedibile ricco di idee, ritmi, creatività. Frasi e pronunce che pulsano un solo istante, e lasciano con un bacio che non avrà mai più lo stesso sapore». (li.be.)
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