“Pedalando verso il Nepal”, Fausto De Poi è giunto alla meta

SOSPIROLO
Niente può fermare la voglia di portare a termine un’impresa dedicata a una giusta causa e all’amore per una terra lontana. Il viaggio di Fausto De Poi e della sua fedele bici Verdolina non si è arreso nemmeno di fronte alle difficoltà burocratiche di un paese complicato come la Cina, arrivando finalmente a raggiungere il Tibet. Il viaggiatore sospirolese, dopo oltre tre mesi di instancabili pedalate attraverso i Balcani, la Turchia e tutto il Centro Asia, si era visto bloccare la strada alla frontiera tra Kyrgyzstan e Cina per la chiusura degli uffici in occasione di una festività nazionale.
Dopo un breve momento di scoramento, De Poi non si è perso d’animo, facendo dietrofront e puntando l’anteriore di Verdolina verso il più vicino aeroporto e riuscendo così a volare sopra la linea, immaginaria ma blindatissima, che lo separava dalla vicina città di Kashgar, nella provincia autonoma di Xinjiang. Sorvolato l’ostacolo frontiera, il viaggio sembrava poter proseguire, ma la burocrazia e gli stringenti controlli delle autorità nella difficile regione cinese si sono messi in mezzo una seconda volta: non si va verso il Tibet in bicicletta.
Scoraggiato e sul punto di rinunciare al sogno di rivedere i sorrisi dei nepalesi che aveva conosciuto quando era andato ad aiutare come volontario poco dopo il devastante terremoto del 2015, per Fausto non sembrava esserci altra via che l’aereo del ritorno verso casa. Per fortuna, ancora una volta, la voglia di portare a termine la sua impresa cominciata per sostenere l’importante causa della onlus bellunese dedicata a Giuliano De Marchi che opera in Nepal, oltre al ricordo di tutti i momenti positivi vissuti lungo le migliaia di chilometri percorse con Verdolina, hanno prevalso sull’abbattimento e, grazie a un autista locale, è stato possibile caricare la bici verde e il suo proprietario per percorrere i chilometri che lo separavano dalla terra dei Lama.
Oggi il sorriso è tornato ad allargarsi sul viso di Fausto, che vede allontanarsi le tante giornate passate tra divieti, discussioni e minacce di arresto da parte delle autorità cinesi, mentre di fronte a lui si apre la strada verso l’Himalaya e il Nepal, ultima, importantissima, tappa del suo viaggio dove dovrebbe poggiare le ruote già nei prossimi giorni.
Gli amici e i compaesani di Sospirolo lo avevano visto partire in luglio pelato e senza barba, mentre quello che si presenta ora ai numerosissimi fan che seguono con interesse le pagine Facebook e Instagram di “Pedalando verso il Nepal” è un Fausto completamente diverso: con la barba lunga e un buffo turbante in testa come un saggio di quelle latitudini. Il legame con il paese, invece, non è mai cambiato e in tanti erano accorsi alla sagra di Torbe organizzata dal locale gruppo giovani per parlare con Fausto in video chiamata quando era ancora in attesa del volo per entrare in Cina, un successo che ha spronato De Poi ad andare avanti, nonostante le difficoltà, ben conoscendo l’importanza della propria missione per donare visibilità e supporto per la popolazione del Nepal che a fatica si sta ricostruendo una vita e un paese dopo l’immane terremoto di tre anni fa. —
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