Pelmo d’oro, va a Paolini il premio per la cultura

Maurizio Giordani e Josep Manuel Anglada rappresentano l’alpinismo Riconoscimenti speciali al Suem 118, Oscar De Pellegrin, Ivo Andrich e Costantin 

BELLUNO. Il trentino Maurizio Giordani per l’alpinismo in attività, il catalano Josep Manuel Anglada per la carriera alpinistica, l’autore bellunese Marco Paolini per la cultura, il Suem 118 di Pieve di Cadore per la solidarietà e l’atleta paralimpico Oscar De Pellegrin come ambasciatore Unesco. Si aggiungono i premi speciali a due “senatori” bellunesi dello sci nordico, Ivo Andrich e Costantino Costantin, e le menzioni per l’accoglienza in montagna a Monica Campo Bagatin e Ugo Pompanin. Questi i nomi di coloro che riceveranno il “Pelmo d’Oro”, premio annuale itinerante, istituito dalla Provincia di Belluno nel 1998, finalizzato a riconoscere i meriti di persone, enti pubblici e privati, associazioni che si sono contraddistinti per l’impegno a fare della valorizzazione di ambiente e risorse montane, della conoscenza di storia, cultura e tradizioni delle comunità delle Dolomiti bellunesi.

L’edizione di quest’anno è la 21ª e sarà ospitata dal Comune di Rocca Pietore. L’appuntamento con la cerimonia di premiazione sarà sabato 28 luglio alle 10.30, nella quiete del Bosco Verde, in Val Pettorina.

Maurizio Giordani, nato nel 1959 a Rovereto, affascinato dalla gigantesca parete d’argento della regina delle Dolomiti, la sud della Marmolada, comincia fin dagli albori della sua attività alpinistica a legare ad essa il suo nome, con l’apertura di vie nuove di continuità estenuante e difficoltà estrema. L’alpinista è anche autore di due guide e di un libro, “Marmolada, sogno di pietra”.

Non meno importante il curriculum di Josep Manuel Anglada, catalano di Barcellona, classe 1933. Arrampicatore sulle montagne di tutto il mondo (Pirenei, Ande, Yosemite, Hoggar, Eiger, Huascaran, Hindu Kush, Annapurna), riconosce nelle Dolomiti i monti con la più forte attrazione, tanto da dedicare loro anche il viaggio di nozze con la moglie Elisabeth.

“Pelmo d’Oro” per la cultura alpina a Marco Paolini, che con il suo “Il Racconto del Vajont” ha vinto nel 1997 l’Oscar della televisione come migliore programma dell’anno. Accurato nella verifica delle sue fonti, l’autore nato a Belluno nel 1956 è maestro nella misurata ricerca della risata, mai fine a se stessa ma spunto di riflessione.

Il premio speciale Giuliano De Marchi andrà al Suem 118 di Pieve di Cadore, che da trent’anni offre la propria professionalità alle popolazioni del Bellunese e al turismo dolomitico, mettendo in campo una combinazione di eccellenze in campo medico, aeronautico e di soccorso alpino.

A Oscar De Pellegrin va invece il premio speciale Dolomiti Unesco, introdotto lo scorso anno dalla Fondazione in ricordo di Sergio Reolon. Questa volta il riconoscimento è stato assegnato all’atleta bellunese, che con la sua attività e collaborando a iniziative riguardanti il tema dell’accessibilità ha saputo interpretare il ruolo di un vero e proprio ambasciatore dolomitico dei valori Unesco.

La Provincia, dal canto suo, ha voluto assegnare i premi speciali a Ivo Andrich, agordino classe 1949, che a fine gennaio ha portato a termine la sua 45ª Marcialonga, e allo zoldano Costantino Costantin, che ha disputato, tra le sue tante imprese, anche 15 edizioni della Vasaloppet. Esempi perfetti di accoglienza in montagna sono Monica Campo Bagatin e Ugo Pompanin, gestori rispettivamente del rifugio Bosconero in Val di Zoldo e del Lagazuoi a Cortina. Grazie alla loro attività si sono conquistati due menzioni speciali.

«Il 26 giugno 2009, a Siviglia, le Dolomiti venivano proclamate patrimonio Unesco», ricorda Roberto Padrin, presidente della Provincia. «Quale data migliore dunque, se non quella di oggi (ieri, ndr), per presentare il “Pelmo d’Oro”, manifestazione di grande pregio del nostro territorio e che, grazie a un impegno di squadra, continua a essere portata avanti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi