Una mostra per gli 80 anni del palazzo delle Poste di Belluno
BELLUNO. Per molti bellunesi è stato il luogo degli affari e degli affetti e ancora adesso, nonostante le comunicazioni siano spesso affidate al digitale, è uno dei luoghi che più colpiscono l’occhio di chi si trova a passare per piazza Castello. Il palazzo delle Poste di Belluno compie 80 anni, un anniversario importante che Poste Italiane ha deciso di celebrare con un evento dedicato ed una mostra permanente. Per l’occasione Poste Italiane ha creato anche un annullo filatelico che raffigura lo storico palazzo.
Per tutta la giornata di ieri l’edificio ha aperto le sue porte alla città. In una saletta adiacente all’atrio Poste Italiane ha organizzato una mostra temporanea con alcuni oggetti d’epoca: tra i reperti spiccano un paio di sci e un paio di ciaspe che, insieme alle indispensabili cartine geografiche, costituivano l’equipaggiamento del personale addetto alla manutenzione delle linee. Ed ancora un ufficio di posta militare da campo che, nei duri anni della guerra, ha consentito ai soldati al fronte di avere un contatto con i cari rimasti a casa.
Sono migliaia le storie contenute in lettere e cartoline passate per l’imponente atrio del palazzo. Inaugurato il 4 novembre 1936, porta la firma dell’architetto bellunese Alberto Alpago Novello. Ottanta anni dopo tocca al nipote Adriano, anch’egli architetto, svelarne i segreti mentre alla sorella Claudia, assessore del Comune di Belluno, è andato il compito di portare un saluto istituzionale.
Il palazzo, costruito in stile Novecento, costò due milioni di lire e venne edificato sopra l’edificio delle carceri cittadine. Un lavoro imponente che comportò la costruzione di fondazioni profonde 11 metri necessarie per sostenere i 23 mila metri cubi di volumetria. Decisamente impattante la facciata, con archi a tutto sesto altri circa 10 metri e realizzata con una pietra locale, il calcare di Castellavazzo. A bilanciare la sobrietà della facciata è il variopinto salone principale, che accoglie chi entra con un’esplosione di marmi colorati.
«Nel progetto» spiega Adriano Alpago Novello, «era previsto anche l’arredo, che andava dal lampadario al calamaio». Alcuni oggetti, tra cui un cestino gettacarte e uno sgabello, esistono ancora mentre altri sono stati sostituiti da arredi più moderni, un po’ come è successo con la tecnologia nel corso degli anni.
«Questo palazzo non era solo bello, era anche tecnologico» spiega Mauro De Palma, dell’archivio storico di Poste Italiane, «era infatti dotato di un sistema di posta pneumatica che all’epoca era all’avanguardia».
Poste Italiane ha celebrato il “compleanno” del palazzo affiancando all’esposizione temporanea di cimeli storici uno speciale annullo filatelico. La storia del palazzo è affidata ad alcuni pannelli: una mostra permanente che racconta la genesi del palazzo bellunese e quelle di altri edifici storici sparsi per l’Italia, testimonianze di un percorso che le Poste hanno condiviso con l’Italia fin dai tempi della sua unificazione.
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