Viaggio con la Pfm nella storia della musica pop

La Premiata Forneria Marconi sarà sabato al teatro comunale di Belluno con "All the Best"

BELLUNO. Quasi mezzo secolo di musica. Brani e suoni capaci di conquistare diverse generazioni. Una capacità artigiana nel concepire e trattare note e arrangiamenti.

La Premiata Forneria Marconi, meglio nota come Pfm, sarà a Belluno, al Teatro comunale, sabato. Il concerto è organizzato da Scoppio Spettacoli.

La famosissima band porterà sul palco “All the Best”, uno spettacolo carico di energia e di adrenalina allo stato puro, che attraversa tutte le epoche del gruppo, dal 1971, anno di uscita dei primo 45 giri, fino a oggi.

Negli anni Settanta, con la Pfm, la musica italiana cambiava passo e si affacciava nell’avventura del rock progressivo. Di questi 45 anni di storia e del concerto a Belluno abbiamo parlato con Franz Di Cioccio, voce e batteria, uno dei fondatori della band, composta da Patrick Djivas (basso), Marco Sfogli (chitarra), Alessandro Scaglione (tastiere), Lucio Fabbri (violino), Alberto Bravin (seconda tastiera e voce), Roberto Gualdi (seconda batteria).

Che cos’è per voi “All the Best”?

«Un viaggio attraverso tutto il nostro tempo. Partendo dalla constatazione che la Pfm non è un gruppo “normale”. Ogni nostro nuovo disco non è mai stato uguale al precedente. Nello spettacolo che portiamo a Belluno (città in cui torniamo molto volentieri) ci sono l’esplosione del progressive, le esperienze all’estero, i brani con Fabrizio De Andrè (con cui la Pfm andò in tour tra il 1978 e il 1979, ndr), oltre a qualcosa tratto dal nostro ultimo lavoro discografico, “Pfm in classic”, nel quale abbiamo preso alcuni brani di celebri compositori classici dando loro una nuova interpretazione, in cui musica classica e contemporanea vanno a fondersi. Nell’esibizione al Comunale non mancheranno ovviamente l’improvvisazione, l’interazione e l’interplay con il pubblico, che per noi sono fondamentali. Il concerto diventerà “di Belluno” e di nessun altro posto. Il nostro intento è rendere unico ogni spettacolo».

Qual è il segreto per riuscire a rimanere, in tutti questi decenni, sempre sulla cresta dell’onda?

«La capacità di leggere il presente. E anche di precorrerlo. A volte abbiamo pensato, e continuiamo a farlo, a dei progetti che subito, nell’immediato, non sono stati capiti. Ma questo è fondamentale, in quanto non ci si può fermare a quello che ci si trova davanti. Il nostro gruppo è impegnato in una ricerca costante, che è sostenuta anche e soprattutto dalla poliedricità dei linguaggi. E la soddisfazione più grande è vedere ai nostri concerti persone di tutte le età: diverse generazioni che si abbracciano, genitori che portano alle nostre esibizioni i figli e, qualche volta, anche viceversa. Le nuove generazioni si innamorano del nostro suono particolare e si rendono conto che, nella nostra musica, possono trovare uno spettro artistico molto ampio».

La classifica britannica “Classic Rock” vi ha collocato al 50° posto tra le migliori 100 band di tutti i tempi...

«Su “Rolling Stones” siamo al 19° nella classifica dei migliori 50 dischi di progressive. Questa è una soddisfazione enorme. Avere conferme significa che abbiamo lavorato bene. Ed è stato molto bello farsi conoscere anche all’estero, già dagli anni Settanta. Per quanto riguarda il periodo attuale, la data di Belluno è una delle prime date italiane dopo il tour all'estero che ci ha visto toccare città come Londra, Los Angeles, New York, Quebec City, Montreal, senza dimenticare “Cruise to The Edge” (Miami-Bahamas-Miami), la crociera capitanata dagli Yes che vede insieme le più grandi prog band del mondo».

La musica oggi: c’è chi dice che non torneranno più grandi gruppi e artisti degli anni Settanta e Ottanta...

«Più che altro la musica è diventata molto televisiva e i programmi tv sono spesso l’unico spazio che si dà alla musica stessa, dimenticando che quest’ultima è fatta di strade, ascolti, confronti diretti con il pubblico. Ora sono molto diffusi i talent show, che possono sì dare popolarità, ma fanno mancare il percorso di crescita, fondamentale, che viene dato dall’attività dal vivo. Questo è un peccato. Ricordiamo poi che una canzone non è mai bella in sé, ma per quello che riesce a comunicare».

Biglietti per il concerto di sabato prossimo al Comunale: platea e prima galleria centrale 40 euro più 6 di diritti, prima galleria laterale 33 più 5, loggione 28 più 4 euro. Info e prevendita: Scoppio Spettacoli 0437 948874, on line su www.geticket.it.

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