I pm scrissero, 'anche le intercettazioni scagionano Sempio'

(ANSA) - MILANO, 14 MAR - Mentre con la riapertura delle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco del 2007 stanno riemergendo anche alcune intercettazioni di Andrea Sempio, l'indagato della nuova inchiesta, negli atti della Procura di Pavia su quelle conversazioni dell'epoca si legge che hanno rappresentato un "ulteriore elemento a discarico" dell'amico del fratello di Chiara, che ha portato, con altri, ad una richiesta di archiviazione nel 2017, accolta dal gip. In una di quelle intercettazioni ambientali Andrea Sempio, parlando col padre di ritorno in macchina dopo le audizioni in Procura otto anni fa, diceva, in sostanza, che avevano detto due cose diverse sul momento in cui avevano ritrovato l'ormai noto scontrino del parcheggio. Biglietto che per Sempio dimostrerebbe che lui quando veniva uccisa Chiara era a Vigevano, non a Garlasco. I pm otto anni fa hanno messo sotto intercettazione i telefoni e pure le 'cimici' nell'auto della famiglia Sempio. Quelle "conversazioni", scrissero i pm Mario Venditti e Giulia Pezzino nel 2017, "hanno dimostrato", però, la "totale estraneità dell'indagato ai fatti" e la "genuinità delle sue dichiarazioni e di quelle dei genitori". Intercettazioni in cui "non compaiono" riferimenti "in merito ad eventuali dichiarazioni concordate ovvero a circostanze occultate o riferite in modo difforme dal vero". Si limitano a "commentare" la "vicenda processuale ed il linciaggio mediatico subito dal figlio". Nella riapertura dell'inchiesta su Sempio la Procura, coi carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, oltre a comparare il dna di Sempio con quelle trovato su dita e unghie di Chiara e a rianalizzare tutte le impronte e i reperti, vuole anche rileggere quelle intercettazioni, assieme alla testimonianze dell'epoca. Oltre ad acquisire nuovi verbali come ha già iniziato a fare sentendo vari testi, tra cui il fratello di Chiara. (ANSA).
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