Lunetta Savino, 'il mio impegno per le donne'

(ANSA) - ROMA, 15 MAR - "Il cinema e la tv mi hanno dato una popolarità molto forte, ecco perché anche quando scelgo i ruoli da interpretare il mio è un impegno politico". A parlare con l'ANSA è Lunetta Savino, attrice versatile e amatissima dal pubblico, che il 15 marzo a Monopoli riceve il premio alla carriera "Apulia Excellence" nell'ambito della XXV edizione del Sudestival. Fondato e diretto da Michele Suma, il festival giunge alla serata finale con l'attrice pugliese in qualità di ospite speciale. Dopo un talk con il pubblico, per l'occasione verrà proiettato Rosa, lungometraggio d'esordio della regista Katja Colja, nonché prima pellicola che vede Lunetta Savino come protagonista assoluta. "È piacevole ricevere questo premio alla carriera proprio nella terra da dove sono partita tanti anni fa", dice l'artista, originaria di Bari. Reduce dal successo ottenuto al cinema con il film Diamanti di Ferzan Ozpetek e in tv con la serie di Rai 1 Libera ("faremo la seconda stagione, la stanno scrivendo", afferma l'attrice), opere che hanno esaltato la forza e il coraggio femminili, Savino l'8 marzo è stata protagonista all'Ara Pacis di Roma con 'Noi, soggetto imprevisto del mondo', il recital in cui ha dato voce ai potentissimi testi di Carla Lonzi, figura chiave del femminismo italiano. Un'ulteriore occasione, stavolta dal vivo, per parlare alle donne (ma anche agli uomini) delle istanze femministe, e per proseguire un impegno politico iniziato nel 2011 con il movimento Se non ora quando: "Il movimento ha segnato un punto di svolta, è stato un modo per impegnarsi insieme alle altre". Quanto è lunga ancora la strada dell'emancipazione femminile? "La visione patriarcale non si cancella", spiega. "Forse le donne possono far fare un salto di qualità, il problema semmai è quando usano strumenti e culture maschili. Per esempio mi hanno colpito molto le dichiarazioni di von der Leyen, sul fatto che dobbiamo riarmarci. C'è una donna ai vertici europei e ancora spendiamo risorse per le armi. È assurdo". (ANSA).
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