Ponte: imputati, fatto quello che dovevamo, dolore per vittime

(ANSA) - GENOVA, 18 MAR - "Addolorati per le vittime e i loro familiari" ma "non responsabili" del crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). E', in sintesi, quanto detto da tre imputati al processo per il crollo che oggi hanno iniziato a fare spontanee dichiarazioni. Il primo a parlare è stato Matteo De Santis, responsabile dell'ufficio progettazione sorveglianza e monitoraggio di Aspi. "I nostri rapporti - ha detto - erano tutti prodotti con voti in entrata e in uscita arrivati dai tecnici di Spea". Per quanto riguarda l'attività di progettazione "il nostro ufficio riceveva solo una minima parte di questi incarichi. I progetti a noi delegati - sempre De Santis - avevano natura per lo più conservativa e non strutturale. La gran parte dei restanti progetti era affidata a Spea". E' poi intervenuto Paolo Agnese: "Il mio ruolo riguardava la manutenzione ordinaria, le grandi opere erano gestite dagli uffici centrali di Roma di Aspi". Il geometra ha ribadito "il cordoglio alle vittime e la vicinanza ai parenti" sottolineando però di essere stato "male e colpito in maniera profonda da questa immane catastrofe, una cosa di cui non mi capacito. Sono nato lì vicino, lo vedevo dalla finestra e ho continuato a passarci con i miei figli e mia moglie, la mia famiglia, il fatto di essere coinvolto in questo processo mi ha sorpreso, perché con la umiltà penso di avere sempre agito nell'interesse della comunità". L'ultimo è stato l'ingegnere Luca Frazzica. Anche lui ha espresso "profondo cordoglio per le vittime, i loro familiari e tutti i genovesi". Frazzica ha spiegato però di essere stato "trasferito nel 2017 alla direzione generale. Un trasferimento indigesto e inaccettabile, perché mi vennero tolte responsabilità. Io non mi sono mai tirato indietro. Ma anzi fui messo in un angolo senza alcuna responsabilità". Infine Frazzica ha spiegato che gli venne dato l'incarico "di analisi critica dell'operato Spea nella attività di monitoraggio. Io evidenziai le criticità sulle schede trimestrali". (ANSA).
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