Sollecito, ho sempre creduto nell'innocenza di Alberto Stasi

Ingegnere fu assolto per omicidio Meredith dopo perizia su Dna

(ANSA) - PERUGIA, 12 MAR - Sottolinea che il suo e quello di Alberto Stasi "sono casi diversi" ma Raffaele Sollecito spiega di "avere sempre creduto nella sua innocenza". "Gli ho anche scritto una lettera in carcere ma non so se l'abbia ricevuta" spiega all'ANSA l'ingegnere informatico commentando gli ultimi sviluppi dell'indagine sull'omicidio di Chiara Poggi. Sollecito venne arrestato nelle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher compiuto a Perugia, passando quasi quattro anni in cella prima di essere assolto in appello, e scarcerato, per un delitto del quale si è sempre proclamato innocente. Decisiva in quel processo fu una perizia sulle tracce genetiche al centro dell'inchiesta che ne mise in dubbio la loro attribuzione. Sul delitto di Garlasco, Sollecito parla di una "verità per niente chiara". "Mi rivedo in qualche modo in quella vicenda - spiega - anche perché pure sotto alle unghie di Meredith c'erano dei capelli e venne individuata una macchia probabilmente di sostanza organica ma mai analizzata". "C'è la volontà da parte di chi indaga - afferma Sollecito - di dare una risposta alle vittime anche correndo il rischio di non rispettare la verità dei fatti. Però il prezzo da pagare per chi viene coinvolto da innocente come me è inimmaginabile. Ti rimane addosso un'immagine negativa che non abbandona più". (ANSA).

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