La presidente Ferrari: «Non sarò la sola novità del Tribunale. In arrivo un giudice civile»

Il magistrato che succede ad Antonella Coniglio è stata ieri in città: «Conosco bene questa provincia e la mia è stata una scelta di vita»

Gigi Sosso
Silvia Ferrari è la nuova presidente del Tribunale di Belluno
Silvia Ferrari è la nuova presidente del Tribunale di Belluno

 

La nuova inquilina del Tribunale ha l’aspetto e il tono rassicurante della buona madre di famiglia. Silvia Ferrari, la presidente appena nominata dal Consiglio superiore della Magistratura, ha fatto ieri un primo salto a Belluno per cominciare a conoscere magistrati, amministrativi e componenti della polizia giudiziaria, con i quali dovrà lavorare spalla a spalla nei prossimi anni. Ne ha incontrati parecchi, tra la sala della biblioteca e gli uffici disseminati lungo i corridoi del palazzone bianco di via Segato.

Rodigina, classe 1966, si trasferisce dal Polesine all’ombra delle Dolomiti: «Una scelta di vita, della quale sono soddisfatta», sorride Ferrari, «ne ho parlato con mio marito e abbiamo sciolto la riserva, accettando la destinazione in una città di montagna, che non ha molto in Comune con quella in cui sono nata e cresciuta. Ma nella quale credo che staremo bene. Le figlie sono grandi e abbiamo deciso di muoverci. La nomina è recente, però stiamo già cercando casa».

Ferrari prende il posto di Antonella Coniglio, che ha cessato il servizio, purtroppo per motivi legati alla sua salute. Negli ultimi tempi era stata sostituita dal vicario Umberto Giacomelli. Qualche tappa della sua carriera? «Ho cominciato come pubblico ministero a Nola, in provincia di Napoli, nel 1994. Qui il primo caso che ho dovuto affrontare è stato un omicidio. Un avvio impegnativo, non c’è che dire. Poi sono passata alla Procura di Repubblica di Venezia, infine sono tornata a casa a Rovigo, dove mi sono occupata di lavoro».

Il giudice del lavoro Anna Travia è a sua volta appena andata in pensione. C’è la possibilità che Ferrari si divida tra il ruolo di presidente e quello di giudice ad hoc? «Non credo, anche se magari nel primo periodo della mia presidenza smazzerò qualche fascicolo. Questa è soltanto la mia prima visita a Belluno: entrerò in servizio entro la fine del mese di marzo, da quello che so».

La nomina sta a significare che il Tribunale di Belluno continuerà a lavorare. Allontanate le ombre di una possibile chiusura, con il trasferimento degli uffici a Treviso. Sarebbe una disdetta per chi abita nella parte alta della provincia e dovrebbe raggiungere il capoluogo della Marca anche solo per una guida in stato di ebbrezza: «Aggiungo che dovrebbe essere in arrivo un nuovo giudice del lavoro dal Tribunale di Trieste. Non c’è ancora il suo nome preciso sul bollettino ufficiale, ma dovrebbe essere questione di poco. Quel ruolo sarà presto coperto, secondo quello che sappiamo».

A Belluno, i problemi più grossi sono quelli della pesante scopertura del personale amministrativo, per non parlare di quello del giudice di pace: «Quando mi sarò insediata, mi renderò conto di quello che serve o non serve. Per il momento ho soltanto fatto una chiacchierata preliminare con i magistrati e ci rivedremo senz’altro presto per definire le prime urgenze. Ho fatto a lungo il soldato semplice e so per esperienza quali sono i problemi».

Dal Polesine alle Dolomiti, si diceva. Da una cittadina ben collegata con il resto del Veneto e l’Emilia Romagna a una che non lo è mai stata e fosse solo quello il guaio: «Veniamo da diverso tempo in vacanza in Val di Zoldo e conosco bene anche le crode di questa bella provincia. Cominciamo a lavorare, intanto».

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