Lettera di Cortina a Fondazione Dolomiti Bellunesi: «Piano turistico inadeguato»

Il Comune ha inviato la missiva al presidente della Dmo, ente di cui fa parte. Alverà: «Atto di riflessione e non di chiusura»

Alessandro Michielli

L’attività programmatica della Fondazione Dmo Dolomiti Bellunesi – ente dedicato alla promozione e allo sviluppo del turismo nel territorio della provincia di Belluno – non piace al Comune di Cortina. L’amministrazione ampezzana – che è socio della Fondazione – ritiene che il piano operativo redatto dalla Dmo per la promozione del turismo sia poco funzionale alla Regina delle Dolomiti. Un pensiero messo nero su bianco dal Comune in una lettera recapitata il 27 gennaio alla presidente della Dmo, Emanuela de Zanna, dove vengono messe in evidenza tutte le criticità del piano.

Le criticità rilevate

Secondo il Comune di Cortina, il piano operativo di marketing redatto dalla Dmo è poco utile alla Conca e non dà nulla di più rispetto alle iniziative promosse dall’amministrazione. La strategia sui prodotti, poi, è ritenuta superata e l’ecosistema digitale inferiore a quello ampezzano, dotato di nuovo sito multilingua, web app di destinazione, chatbot ed altre funzionalità. In sintesi, il Comune afferma che a fronte dell’investimento fatto in Fondazione, il Roi (return of investment) sia in saldo negativo.

Parla la vicesindaca di Cortina

La vicesindaca di Cortina, Roberta Alverà, interviene sulla questione per spiegare cosa ha spinto l’amministrazione a muoversi in tal senso: «Questo non è un atto di chiusura, ma di riflessione», afferma Roberta Alverà. «Infatti, l’uscita dalla Dmo non è oggetto di valutazione. Lo conferma il fatto che quando la nostra amministrazione ha avviato il suo percorso legislativo, ha cercato di aprirsi a tutta la Provincia. La volontà è quella di coinvolgere il territorio anche nei Giochi, perché tutto il Bellunese beneficerà delle Olimpiadi».

«Ma non è che il territorio abbia restituito molto», aggiunge Alverà. «Quando la Provincia ha chiamato i sindaci per installare le bandiere delle Olimpiadi, la maggior parte dei Comuni ha detto che non li riguardava visto che i Giochi erano solo nostri. Se Cortina viene ritenuta un’opportunità ben venga, ma se diventa un ostacolo faremo altre considerazioni».

«Dalla Dmo non riceviamo le risposte che vorremmo», prosegue. «Ricordo, poi, che Cortina aveva chiesto la presidenza della Fondazione. Doveva essere data ad un rappresentante del turismo ampezzano. Ma poi è andata ad Emanuela de Zanna: nulla da eccepire sulla sua figura, ma noi avevamo indicato il presidente degli albergatori o un’altra figura importante del comparto. Questa promessa non è mai stata mantenuta».

«Di recente ci hanno chiesto di aumentare le quote prelevandole dalla tassa di soggiorno», conclude Alverà. «Cortina, che paga più tasse di soggiorno di tutti, era quindi il Comune che andava maggiormente a contribuire. A quel punto, il sindaco ha detto che avrebbe accettato un aumento ma solo se fosse stato uguale per tutti. Il Comune, in questa fase, sta affrontando spese straordinarie in viste dei Giochi. Alla fine la Dmo ha deciso di congelare la nostra quota 2025: ne prendiamo atto, poi vedremo se le nostre osservazioni saranno recepite».

 

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