Angelika Hutter: confermata la pena, non potrà uscire dalle 20 alle 8

Strage di Santo Stefano, il gup ha accolto la proposta di patteggiamento per la donna accusata di aver investito e ucciso papà, figlioletto e nonna di Favaro Veneto. Accolta la richiesta della libertà vigilata 

Alessandro Michielli
Angelika Hutter
Angelika Hutter

Sono stati confermati nell’udienza del 15 ottobre  i quattro anni e otto mesi di reclusione per Angelika Hutter per l’omicidio stradale plurimo di Marco, 47 anni,  del figlioletto Mattia,  Antoniello, nemmeno 2, e della nonna Maria Grazia Zuin, 64, investiti e uccisi nel luglio 2023 mentre erano in vacanza a Santo Stefano dall'auto della giovane tedesca. E’ stata  accolta la richiesta della libertà vigilata.

Il giudice Elisabetta Scolozzi ha applicato il patteggiamento di quattro anni e otto mesi, già stato accettato dalla difesa su proposta del pubblico ministero Simone Marcon.

Hutter resterà ricoverata nella struttura psichiatrica di Ronco all’Adige, in provincia di Verona, dove sta seguendo una terapia farmacologica.

Misura di sicurezza

E’ stata inoltre conferita la misura della liberà vigilata in maniera definitiva, finché il Tribunale di Sorveglianza non ravviserà che la donna non rappresenta più un pericolo sociale.

Dovrà restare collegata alla struttura e non potrà allontanarsi di notte, dalle 20 alle 8, proseguendo con la terapia farmacologica.

Nell’udienza del 10 settembre, era stato il pm a offrire il patteggiamento al difensore di fiducia Giuseppe Triolo, dopo che era stato versato il risarcimento danni. Il 9 ottobre, invece, era stato formalizzato l’accordo, che escludeva il ritorno nel carcere veneziano della Giudecca dell’imputata. La Procura aveva chiesto che la misura rimanesse in vigore e l’avvocato delle famiglie Antoniello e Potente, Paolo Tabasso (in sostituzione di Alberto Berardi), si era associato, mentre l’avvocato Triolo aveva chiesto il decadimento, con il ritorno in Germania.

La strage della famiglia in vacanza

Mattia e Marco Antoniello e la nonna Maria Grazia Zuin
Mattia e Marco Antoniello e la nonna Maria Grazia Zuin

Era il 6 luglio 2023. La famigliola di Favaro Veneto era in vacanza a Santo Stefano di Cadore. Nonni e papà camminavano in fila indiana sul marciapiede, con il piccolo Mattia sul passeggino. La Audi A3 nera di Hutter ha travolto la famiglia. Nessun guasto improvviso,nessun segno di frenata sull’asfalto: l’auto lanciata in terza marcia a 90 chilometri orari si è fermata solo perché ha perso una ruota e oltre non poteva andare. Salva la madre del bimbo, rimasta ferita, mentre il nonno aveva accusato un malore dopo aver raggiunto il luogo dell’incidente. Hutter non aveva bevuto e nel suo sangue non c’era traccia nemmeno di droghe o psicofarmaci[

«La causa principale della tragedia e delle sue proporzioni», hanno affermato nelle settimane successive all’incidente  Elena Potente, che in un solo colpo ha perduto il figlioletto, il compagno e la mamma, e Rocco Antoniello, il fratello di Marco, «è stata la velocità tenuta dalla Hutter, che andava quasi al doppio del limite vigente in quel tratto di strada, di 50 chilometri all’ora, com’è stato già ampiamente comprovato, e qui la responsabilità è tutta, solo e indiscutibilmente della conducente».

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