Troppi incidenti sugli sci: «Stranieri spericolati. E sulle piste si beve troppo»

Aumenta il numero degli infortuni sui tracciati bellunesi.  Moretti (Alleghe): «Per sciare ci vuole una lucidità mentale perfetta» 

Francesco Dal Mas
I soccorsi su una pista di sci dopo un incidente
I soccorsi su una pista di sci dopo un incidente

Sulle piste da sci bellunesi ci sono stati, più di 1.600 incidenti, con relativi soccorsi, dal ponte dell’Immacolata. Una media di 20 al giorno. I dati puntuali saranno ufficializzati oggi dall’Ulss1 Dolomiti. Si pensi che nei giorni scorsi gli ortopedici dell’ospedale di Belluno si sono trovati nell’urgenza di dover effettuare ben sette interventi in sala operatoria di altrettanti sciatori caduti rovinosamente in pista.

Incidenti

Anche ieri, un maestro di sci di Falcade è stato investito sulle piste del San Pellegrino, da uno sciatore, guarda caso polacco. Scendeva velocissimo è non è riuscito a controllare la fermata. Nessuna conseguenza, per fortuna. Qualche giorno fa, invece, una maestra di sci è stata coinvolta in un analogo incidente e si è rotta due costole. Tra l’altro senza sapere chi ringraziare; per la fuga del “pirata”.

MAESTRI DI SCI

Fulvio Valt, coordinatore provinciale dei maestri di sci, in servizio a Falcade, ammette che nonostante l’aggiornamento delle regole del “codice di pista” e soprattutto dell’incrementata vigilanza da parte delle Forze dell’ordine oltre che degli operatori delle società di gestione, «si azzarda molto in discesa, e non solo». «Ovviamente non voglio generalizzare ma noi maestri riscontriamo», specifica, «che il turista straniero è talvolta meno prudente. Si fionda in discesa a velocità elevata, senza tener conto delle regole di comportamento; forse perché non le conosce, pur essendo ben esposte. Interpreta la vacanza sulla neve, così sembra in taluni casi, come un vero e proprio divertimento, senza rendersi conto che può farsi male. E far male agli altri».

SI BEVE TROPPO

Christian Moretti è direttore di Alleghe Funivie. Specifica che le società impiantistiche e di gestione delle ski area applicano in Italia e specialmente nel territorio dolomitico livelli di sicurezza che oltre confine «se li sognano». «Resta il fatto», aggiunge, «che taluni sciatori, al contrario, non si presentano in pista nelle condizioni psicofisiche migliori. Specie gli stranieri dell’Est europeo. Festeggiano la sera in albergo, rifesteggiano in rifugio il giorno dopo. Sono eccellenti consumatori, ma talvolta discesisti assai poco prudenti». Moretti racconta, infatti, che Carabinieri o Polizia di fatto hanno intensificato i controlli, anche attraverso l’alcoltest, comminando un’alta quota di sanzioni. «In pista ci vuole una lucidità mentale perfetta», insiste il direttore.

CAUSE DI INCIDENTI

Gli incidenti sono per la maggior parte autonomi, cadute e traumi vari, spesso dovuti – come testimoniano le forze dell’ordinei – a distrazioni o a difficoltà nel controllo della velocità. I feriti di solito riportano lesioni di diversa entità, da traumi agli arti a colpi alla testa. Da qui la raccomandazione di adeguare la velocità alle proprie capacità e alle condizioni della pista; di indossare sempre il casco e altre protezioni come guanti e occhiali; di non distrarsi e mantenere una guida prudente, specialmente in presenza di altri sciatori; di seguire le indicazioni segnaletiche sulle piste e rispettare le regole di comportamento. Non ultimo, il consiglio di controllare sempre le condizioni meteorologiche e la visibilità prima di scendere sulle piste.

MATERIALI

C'è chi sostiene che i comportamenti a rischio hanno gli effetti gravi fino al soccorso sanitario «anche per colpa dei materiali». Chiarisce Fulvio Valt: «È vero, i materiali sono sempre più performanti e le piste pure; permettono di sciare a velocità maggiori. Ma è il singolo sciatore che ha la responsabilità di scendere in pista ai ritmi proporzionati al suo livello tecnico. Difficilmente, ad esempio, si evidenzia un incidente tra i principianti o nei campi scuola». Quindi? «Le scuole, fin dalle prime lezioni, insegnano la prudenza, o meglio la responsabilità. Ti spiegano come non azzardare. per te stesso. E per la sicurezza di chi ha diritto di non essere investito». 

 

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