A Roma 2.200 ragazzi da tutto il Nord Est per il Giubileo degli adolescenti

Oltre centomila giovani attesi tra il 25 e il 27 aprile da tutto il mondo: «Sarà un’occasione per fare tesoro degli insegnamenti di papa Francesco». Don Alberto: «Questa esperienza segnata da tristezza ma anche speranza»

Edoardo Fioretto
A sinistra don Diego Cattelan, responsabile Pastorale dei giovani
A sinistra don Diego Cattelan, responsabile Pastorale dei giovani

Un treno speciale, un Intercity diretto che partirà da Padova e arriverà a Roma senza fermate intermedie. E ancora, trentatré corriere che si avvieranno dai punti cardinali della diocesi di Padova, per trasferire i duemiladuecento giovanissimi che domani mattina si imbarcheranno per la tre-giorni del Giubileo degli adolescenti.

Un appuntamento anticipatissimo, che è stato confermato nonostante la triste notizia della scomparsa di papa Francesco. E che racconteremo passo a passo, seguendo i giovani in questo viaggio fino a Roma.

A parte un parziale cambio di programma, resta infatti invariata la spina dorsale dell’evento internazionale, che accompagnerà i ragazzi di tutto il mondo – oltre centomila quelli attesi tra il 25 e il 27 aprile – nel percorso spirituale collettivo.

A guidare l’intera delegazione del Triveneto sarà proprio il vescovo Claudio Cipolla, che è il delegato della Cet, la Conferenza episcopale del Triveneto.

«Ci immaginavamo un momento di festa, e invece siamo velati dalla tristezza per la morte di papa Francesco. Ma sarà comunque un Giubileo della speranza», osserva con relativa positività don Diego Cattelan, responsabile dell’Ufficio diocesano per la pastorale dei giovani.

D’altronde era tutt’altro lo spirito con cui erano stati preparati gli adolescenti della diocesi padovana.

«Abbiamo accompagnato con la preghiera la malattia e il ricovero del Papa», osserva don Alberto Sonda, referente diocesano degli adolescenti, «Questa esperienza che stiamo per vivere viene segnata ora dalla delusione per un mancato incontro con il Santo Padre, che può però essere trasformata facendo tesoro di quanto papa Francesco ci ha insegnato».

Sono in tutto duemila-duecento i ragazzi che partiranno dalla diocesi di Padova – «All’inizio ce ne aspettavamo tra i seicentocinquanta e i settecento», sottolinea a margine don Diego.

Diocesi che si estende da Asiago e Valdobbiadene a nord, fino all’entroterra veneziano di Dolo e Chioggia a sud, e naturalmente Este e Montagnana a ovest. Prima diocesi per presenze sarà quella di Treviso, con tremila adolescenti iscritti.

Secondo posto per Padova; seguono Trento (milleduecento), Venezia e Verona con mille ciascuna. E poi le altre del Nord Est con numeri tra i due e quattrocento. Complessivamente dal Triveneto partiranno in dodicimila.

«Il programma avrebbe dovuto prevedere la canonizzazione di Carlo Acutis, che per ora resterà solo beato», osserva don Alberto, «in quanto per la santificazione serve un pontefice in carica». Saltata anche la festa al Circo Massimo di sabato sera. Restano invece nell’ossatura degli appuntamenti la preghiera della Via Lucis di venerdì sera alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo all’Eur.

Per i singoli gruppi sarà a discrezione l’eventuale partecipazione al funerale di papa Francesco sabato mattina. Nel primo pomeriggio, dalle 13 e fino alle 17.30, è in programma il passaggio attraverso la Porta Santa della basilica di San Paolo fuori le Mura.

Un appuntamento dedicato i ragazzi del Trieveneto, che sarà guidato da un momento di preghiera del vescovo Cipolla. Ultimo appuntamento in piazza San Pietro con la solenne messa.

«Per tutti i cristiani siamo sarà l’occasione per ricordare che siamo qui per celebrare una vita che continua anche dopo la morte», conclude don Diego.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi