Autonomia differenziata, via libera dalla Cassazione al referendum per l’abrogazione

La Cassazione approva il referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata, dichiarando legittima la richiesta. Zaia: “Andiamo avanti”

(Ansa)
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La Corte di Cassazione ha dato il suo assenso al referendum sull’abrogazione dell’autonomia differenziata. L’Ufficio centrale della Suprema Corte ha dichiarato legittima la richiesta, come anticipato da Repubblica.

Questa decisione segue il pronunciamento della Corte Costituzionale, che aveva già ritenuto alcune disposizioni del testo legislativo sull’autonomia differenziata "illegittime".

La vicenda ora torna nuovamente alla Consulta, che avrà l’ultima parola sulla questione.

Il referendum rappresenta un momento cruciale per il dibattito politico e istituzionale sull’autonomia differenziata, tema che ha diviso opinione pubblica e forze politiche.

Se approvata, l’abrogazione segnerebbe una svolta significativa nel processo di decentramento amministrativo in Italia.

Il presidente Luca Zaia

"Sull'autonomia differenziata noi andiamo avanti – lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia vengono intervenendo nell'aula del consiglio regionale - Siamo capofila assieme alla regione Lombardia, la Regione Liguria, la Regione Piemonte anche su questo fronte".

"In caso di referendum, io penso che sia fondamentale che chi crede nell'autonomia non deve andare a votare. Mi sembra logico - ha aggiunto - visto e considerato che questo è un referendum con quorum. Quindi la partita si giocherà su questo punto. Ma prima di giocarci questa partita è bene attendere con ossequio e rispetto la definizione della Corte costituzionale, che avverrà intorno al 20 di gennaio",

La reazione dei Dem in Consiglio Regionale

"Dopo la decisione della Cassazione, che ammette il referendum abrogativo della legge Calderoli, cosa deve ancora accadere perché il governo e Zaia si fermino? Come abbiamo sempre sostenuto, il percorso verso l'autonomia differenziata è stato gestito in modo frettoloso, approssimativo e divisivo e va riscritto da capo".

Lo dichiara Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico Veneto. "La Corte Costituzionale - aggiunge - aveva già dichiarato profili di incostituzionalità nella legge, ma la Lega e Zaia hanno preferito ignorare i rilievi, dipingendoli come irrilevanti. Non solo: con la stessa sicumera ci hanno spiegato che proprio quelle 'marginali' richieste di modifica della Corte Costituzionale avrebbero annullato il referendum. Ebbene, in poche settimane abbiamo avuto la pubblicazione delle motivazioni delle bocciature, che si sono rivelate su materie centrali; e, oggi, il via libera al referendum abrogativo"

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