Censimento Istat, il nuovo volto del Veneto: famiglie senza bambini e paesi vuoti
Nel 2023 il Veneto ha registrato una lieve crescita demografica (+0,1%) ma ha toccato un minimo storico di nascite (30.438). L’età media è salita a 46,9 anni e gli stranieri hanno raggiunto il 10,3% della popolazione: ecco come sta cambiano la regione

Il Veneto continua a essere una delle regioni più dinamiche d’Italia, ma i dati del Censimento permanente della popolazione 2023 restituiscono un quadro fatto di luci e ombre.
Se da un lato la popolazione regionale risulta in leggerissima crescita rispetto al 2022 (+0,1%), dall'altro si confermano criticità ormai strutturali, come il calo delle nascite, l'invecchiamento della popolazione e una forte dipendenza dai flussi migratori per mantenere la stabilità demografica.
Denatalità: un nuovo record negativo

Nel 2023, in Veneto sono nati appena 30.438 bambini, 1.316 in meno rispetto all’anno precedente. È il dato più basso mai registrato nella regione, con un tasso di natalità che scende al 6,3 per mille, inferiore anche alla già preoccupante media nazionale.
Padova, una delle province più popolose, ha visto il calo più marcato, mentre Verona si conferma la più vivace sotto questo aspetto, con un tasso di natalità del 6,7 per mille.
Il dato riflette un fenomeno di lungo periodo, dovuto non solo alla diminuzione della fecondità, ma anche alla contrazione della popolazione femminile in età fertile (15-49 anni).
Meno decessi dopo la pandemia
Se il numero dei nuovi nati cala, c'è almeno una nota positiva sul fronte dei decessi: il 2023 ha segnato una diminuzione significativa dei morti rispetto all’anno precedente (-4.401 unità).
Il tasso di mortalità è sceso dal 11,4 al 10,5 per mille, segnale di un lento ritorno alla normalità dopo gli anni segnati dalla pandemia. Le province di Rovigo e Belluno, nonostante la loro struttura demografica più anziana, hanno registrato i cali più significativi.
Tuttavia resta un saldo naturale fortemente negativo (-20.633), con i decessi che superano di gran lunga le nascite.
La tenuta demografica grazie ai flussi migratori

A compensare in parte il saldo naturale negativo, sono intervenuti i flussi migratori. Il saldo migratorio con l’estero ha portato in Veneto oltre 19.000 nuovi residenti, mentre altri 5.800 sono arrivati da altre regioni italiane.
Tutte le province beneficiano di questa dinamica positiva, anche se Padova è quella che si distingue per attrattività, con i saldi migratori interni ed esterni più elevati. In totale, la popolazione veneta cresce di 2.663 unità, raggiungendo i 4.852.216 residenti.
Una regione sempre più anziana

L'età media della popolazione veneta continua a salire, passando da 46,6 anni del 2022 a 46,9 anni nel 2023. L'indice di vecchiaia, che misura il rapporto tra over 65 e under 14, tocca quota 202,9, confermando un processo di invecchiamento inarrestabile.
Verona, Vicenza e Treviso rimangono le province più giovani, mentre Rovigo e Belluno si attestano su valori più alti. L'invecchiamento ha ricadute su vari aspetti della vita sociale e sanitaria, mettendo in tensione i sistemi di welfare e aumentando la necessità di politiche di sostegno agli anziani.
La presenza straniera: stabile e giovane
Nel 2023, gli stranieri residenti in Veneto sono oltre mezzo milione: 501.161, pari al 10,3% della popolazione regionale, una percentuale superiore alla media italiana (8,9%).
L'incremento rispetto al 2022 è contenuto (+0,6%), ma significativo, considerando che è stato frenato dal numero elevato di acquisizioni della cittadinanza italiana.
I residenti stranieri provengono da 174 paesi diversi: i gruppi più numerosi sono i romeni (25,2%), i marocchini (9%) e i cinesi (7,3%). Verona e Padova accolgono oltre il 40% del totale degli stranieri in regione.
Famiglie sempre più piccole e numerose

Il censimento evidenzia anche una trasformazione nella struttura familiare. In Veneto le famiglie sono oltre 2,1 milioni, con un incremento del 6,2% rispetto al 2011.
Il numero medio di componenti per famiglia scende a 2,28, rispecchiando le nuove dinamiche sociali. Le famiglie unipersonali, cioè formate da un solo individuo che vive all’interno di un’abitazione, rappresentano il 34,5% del totale, mentre quelle con 4 o più componenti sono solo il 18,7%.
Treviso è la provincia con la dimensione familiare media più alta (2,36), seguita da Vicenza.
Nuclei familiari in evoluzione

Anche la composizione interna delle famiglie cambia.
Diminuiscono le coppie con figli (dal 53,2% del 2011 al 46,3% del 2021), mentre aumentano le coppie senza figli e i nuclei monogenitoriali, soprattutto quelli composti da madri con figli (15,5% del totale).
Crescono anche i nuclei con componenti over 65, spesso soli o in coppia senza figli. Questi dati riflettono l’aumento della longevità e la fragilità delle reti familiari tradizionali.
I comuni tra spopolamento e attrattività
Il comune più popoloso della regione resta Verona, con oltre 255mila residenti, mentre il più piccolo è Laghi (VI), con appena 127 abitanti.
Il quadro dei comuni evidenzia situazioni molto differenziate: alcuni piccoli centri come Erbezzo (VR) crescono grazie all'immigrazione estera, mentre altri, come Lastebasse (VI), perdono popolazione in modo significativo.
In generale, la fascia di comuni tra i 5.001 e i 10.000 abitanti mostra i migliori indicatori di vitalità demografica.
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