Cieco chiede il capo d’imputazione in Braille

Non vedente di Belluno a processo per lesioni, avrebbe colpito con il bastone una persona: «Voglio tutte le garanzie»

Gigi Sosso
Un documento in Braille
Un documento in Braille

Cieco a processo per lesioni. Non ci vede da diversi anni ed è stato denunciato perché con il suo bastone bianco avrebbe colpito un soggetto, per difendere la moglie, durante un’accesa discussione in casa.

L’imputato ha intenzione di difendersi dall’accusa in tribunale, attraverso l’avvocato di fiducia Andrea Rui, ma solo dopo aver ricevuto tutte le garanzie necessarie, a cominciare dal capo d’imputazione scritto con l’alfabeto Braille.

In altre parole, con quel sistema tattile di lettura e scrittura con i puntini a rilievo, che permette a non vedenti o ipovedenti di leggere anche un libro.

Non capisce perché gli imputati stranieri ricevano l’avviso di garanzia tradotto nella loro lingua madre, pena la nullità, per capire bene di cosa sono accusati, mentre lui dovrebbe accontentarsi di farselo leggere in italiano.

Rui gliel’ha recitato, ma sarà proprio il legale bellunese a sollevare una questione di legittimità costituzionale di fronte al giudice e al pubblico ministero titolare del fascicolo, chiedendo che l’incolpazione sia alla portata del suo assistito.

«Credo ne abbia tutto il diritto», sottolinea Andrea Rui, «è giusto che ciascuno di noi abbia tutte le garanzie necessarie, prima di essere processato, altrimenti c’è una sorta di discriminazione.Il mio assistito non è cieco fin dalla nascita, ad gni modo non ci vede per niente e giustamente dev’essere messo nelle condizioni di potersi difendere al meglio e concordare con il sottoscritto la strategia più adeguata. Cercherò di spuntare una sentenza di assoluzione, ma non prima di aver presentato questa eccezione, che mi auguro di cuore venga accolta».

Della vicenda si parlerà il prossimo 12 febbraio, in una delle aule del Tribunale di Belluno.

Nel frattempo, secondo una prima ricostruzione l’uomo sarebbe intervenuto per difendere la propria moglie. Era andato a trovarli un soggetto e si era innescata una discussione non meglio precisata, ma senz’altro violenta.

Il futuro imputato si sarebbe avvicinato e l’avrebbe colpito con il bastone, pur senza vederlo, ma solo percependo la posizione. Alcuni colpi sono andati a segno e hanno spinto il destinatario a presentare una querela.

Le lesioni contestate sono aggravate dall’uso del bastone brandito come un’arma impropria, non tanto dalla prognosi finale, che non dev’essere poi stata molto lunga. Il ferito potrebbe anche costituirsi parte civile, per chiedere un risarcimento danni, al momento della discussione finale, tuttavia prima di qualsiasi altra cosa bisognerà risolvere la questione del Braille, al posto dell’alfabeto latino.

Tra una ventina di giorni, il responso del giudice, su una questione senz’altro interessante, che fra l’altro potrebbe creare un precedente e fare, in qualche modo, giurisprudenza per altri non vedenti che dovessero trovarsi in guai giudiziari, con un decreto di citazione a giudizio, he non riescono a leggere.

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